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The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited – Harrowstorm – Recensione

Fatto il loro trionfale ritorno, i maestosi draghi della scorsa espansione di The Elder Scrolls Online, Elsweyr, tra un battito d'ali e l'altro lasciano al titolo di ZeniMax Online ulteriori rimandi al popolare quinto capitolo della serie grazie a Harrowstorm. Si tratta del primo DLC dell'anno di Greymoor, una mini-espansione di The Elder Scrolls Online che si preoccupa di riportarci in quel di Skyrim grazie a due dungeon. Ma, come al solito, a Bethesda piace servire un contorno più sostanzioso della portata principale. Vediamo i pregi e i difetti del DLC che segna l'avvento della nuova annata.



Astenersi lupi solitari



Harrowstorm non è niente più, niente meno che un piccolo assaggio di quanto verrà a giugno con Greymoor. Sono stati proposti solo due dungeon per ingannare l'attesa, e questi a dirla tutta non sono neppure così imperdibili. Con l'acquisto del DLC, gratis per i membri ESO Plus o dal costo di millecinquecento corone – quattromila in versione premium con cinque Crown Experience Scroll e due sciacalli come pet e mount – sbloccheremo i dungeon Icereach e Unhallowed Grave. Ma è dura tornare a Skyrim e non essere più il Dovahkiin.



Per inaugurare l'anno del Cuore Nero di Skyrim, Bethesda ha scelto di rendere l'intero pacchetto multigiocatore: entrambe le missioni sono group dungeon da portare a termine con altri tre compagni. Non riservare ad alcun contenuto uno storytelling più approfondito o missioni principalmente a giocatore singolo non è proprio una scelta azzeccata per chi è abituato all'esperienza dell'intramontabile Skyrim o, in generale, a chi è solito viaggiare in solitaria. E infatti il peso di questa scelta si riflette sul calo – a nostro avviso – della qualità di scrittura e composizione delle quest; non abbiamo particolarmente gradito i dialoghi banali e la struttura poco intelligente dei dungeon, a parte qualche eccezione.



In Icereach ci si limita a investigare su una tempesta infinita che inevitabilmente distrugge qualsiasi nave tenti ad approdare sulle coste di Skyrim, mentre in Unhallowed Grave ci occuperemo di aiutare la sentinella Shelaria a vendicarsi di un gruppo di assassini e profanatori di tombe. Il primo dungeon ci farà viaggiare verso un'anonima caverna di ghiaccio di Wrothgar – non la più vivace e ridente location di Skyrim, insomma – mentre il secondo ci condurrà verso le cripte deteriorate di Bangkorai. È solo quest'ultima area a presentare qualcosa di innovativo, ovvero il rampino. Il suo utilizzo, seppur non renda il gioco tridimensionale nei movimenti, per così dire, può fare la differenza tra la vita e la morte e aiutarci a fuggire in caso la situazione sfugga di mano, o magari aiutarci a pianificare le prossime mosse insieme ai compagni di gruppo. Il più grave errore sarebbe quello di sottovalutare la difficoltà del DLC, anche a livello normale. Solo con innumerevoli sforzi (e un team decente) siamo riusciti a mettere piede nei dungeon: non sognatevi di farlo ai primi livelli, questa volta Bethesda non è stata clemente.



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5 aprile 2020 alle 17:10

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