Borderlands 3: Armi, Amore e Tentacoli: Il Matrimonio di Wainwright e Hammerlock - recensione
Quando si pensa a un DLC single player, solitamente s'immagina un contenuto che espanda l'esperienza narrativa, proponendo un seguito agli eventi del filone principale o approfondendone di secondari. Con Borderlands questi pensieri non trovano però spazio, visto che il team di sviluppo è sempre in agguato, pronto a far crollare anche le più banali aspettative. Questo perché sin dal primo capitolo è riuscito a proporre racconti originali, cercando sempre di adottare toni e tematiche differenti.
Dunque, se Moxxi alla conquista dell'Handsome Jackpot ci ha catapultati in una specie di capitolo della serie "Ocean's", siamo certamente curiosi di vedere dove vorrà condurci il secondo DLC, "Armi, Amore e Tentacoli: Il Matrimonio di Wainwright e Hammerlock". Con un titolo del genere, è davvero difficile crearsi delle aspettative.
Come suggerisce il nome, tutto inizia con l'invito al matrimonio tra il noto cacciatore e l'armaiolo erede della famiglia Jakobs. Per l'occasione ci siamo diretti verso Xylourgos, un pianeta già dal nome inquietante, che ospiterà le tanto acclamate nozze.
