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Nine Parchments – Recensione

Nine Parchments è l'ultimo titolo dei ragazzi di Frozenbyte. Dopo i poco sensazionali Shadwen e Has-Been Heroes, Frozenbyte ritorna nella sua comfort zone sviluppando un action RPG multiplayer con le meccaniche tipiche di Trine. Niente di più scontato, quindi, che aspettarsi un titolo con ambientazioni fantastiche e una bellissima componente artistica. Ecco la nostra recensione.



Una pergamena per domarli tutti



Se dicessimo che Nine Parchments è un misto tra Diablo e Magicka, i giocatori più esperti avrebbero già capito cosa aspettarsi dal titolo di Frozenbyte. Chi non conosce i due titoli citati deve invece immaginare un gioco con visuale dall'alto in cui i giocatori si muoveranno di zona in zona sconfiggendo gli immancabili nemici mentre si raggiunge il punto di destinazione.



Nine Parchments si apre con la presentazione dei protagonisti, un gruppo di apprendisti stregoni dalle svariate razze. La storyboard è giusto un pretesto per introdurre la missione dei protagonisti: recuperare le nove pergamene volate chissà dove a seguito di un esperimento fallito. Una parentesi molto simpatica è che, a darci il compito di recuperare le pergamene disperse, è una nostra vecchia conoscenza, Amadeus, uno dei tre personaggi giocanti in Trine.



Il gioco si presenta sotto forma di stage, precisamente nove, uno per ogni pergamena da raccogliere, e la longevità varia dalle cinque alle otto ore. La particolarità del gameplay è quello di potere essere giocato in cooperativa e lo si vede dalla struttura e dalla visuale isometrica, ma anche dalla crescente noia nel giocarlo in single player. Ebbene sì, giocandolo da soli, il titolo non meriterebbe la sufficienza. Ci si annoia in fretta, complici l'assenza di segreti, punti di interesse e puzzle ambientali. L'unico motivo per esplorare per bene ogni zona è raccogliere eventuali nuovi equipaggiamenti e nuovi bastoni magici.



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Quando in campo scendono più maghi, il gioco diventa immediatamente più divertente. Oltre alle classiche dinamiche di gruppo, in Nine Parchments potremo combinare le nostre magie con quelle del nostro compagno per potenziarne gli effetti, ad esempio congelare un nemico per poi randellarlo con chi possiede una potente arma da mischia. Il bello è che possiamo aiutare i nostri amici, ma anche danneggiarli a sproposito. Sparare un raggio infuocato può portare un alleato al creatore molto prima del previsto; anche lanciare un incantesimo ad area di danneggiamento o di cura avrà effetto su tutti quelli che transiteranno nell'area, rischiando di curare mostri che stavamo sfiancando. La rianimazione degli alleati è possibile, ma occorre rimanere nelle immediate vicinanze, rendendo la pratica tutt'altro che semplice.



Wingardium leviosa



Durante l'avventura è possibile far evolvere il proprio personaggio assegnando punti abilità e nuovi incantesimi. Gli eroi della storia sono nove e inizialmente è possibile sceglierne solo due. Inoltre si aggiungono altre tre varianti per ciascun eroe, portando quindi a trentasei il numero di personaggi totali giocabili. Oltre all'estetica, il cambio più importante saranno le abilità equipaggiate per ognuno: raggi continui, proiettili, bombe e zone di cura e di danneggiamento e chi più ne ha, più ne metta!



Queste magie saranno inizialmente tre e potranno essere passate in rassegna con i dorsali; ciascuna avrà una propria barra mana e potrà – anzi, dovrà – essere usata in maniera strategica, soprattutto con i mostri deboli a particolari elementi (ad esempio, i mostri di fuoco sono deboli alle magie di ghiaccio e viceversa). Il gioco offre diversi livelli di difficoltà che influenzeranno sia i premi che l'esperienza acquisita debellando mostri. Raggiungere il massimo potenziale dei personaggi sarà possibile solo giocando ai livelli di difficoltà maggiore, fortunatamente portandosi dietro tutto quello acquisito nelle partite precedenti.



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17 aprile 2020 alle 17:10

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