Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Cardpocalypse – Recensione

Alzarsi presto la mattina per andare a scuola è stato un incubo per tutti. Il desiderio di scappare da quella noiosa realtà vive ogni giorno nei cuori degli studenti. Nonostante fosse sempre la stessa solfa, però, il primo giorno di scuola riesce ogni volta a emozionarci, magari per la voglia di rivedere i compagni di classe o per dare una sorta di nuovo inizio alla propria vita. Ambientarsi non è mai facile, soprattutto i primi giorni, ma esiste un trucchetto: condividere gli hobby.



Il succo di Cardpocalypse è proprio questo, fare nuove conoscenze grazie alle passioni personali identificandole e condividendole con gli altri, mettendo da parte tematiche e cliché triti e ritriti – seppur sempre attuali – come il bullismo in favore di una narrazione realistica e di personaggi vivaci. Prima il piacere, poi il dovere! Vi spieghiamo perché, pur prendendo spunto qua e là da altri giochi popolari, Cardpocalypse è un titolo da non farsi sfuggire.



Credi nel cuore delle carte



Cardpocalypse si apre con la storia di Jess, una bambina di dieci anni alle prese con i suoi primi giorni di scuola. La ragazzina, su sedia a rotelle e per nulla entusiasta della nuova routine, si ripara dall'amara realtà appassionandosi al cartone animato Mega Mutant Power Pets, di cui va in voga il suo gioco di carte. Già sull'autobus per il primo giorno di scuola, Jess fa la conoscenza di Yolanda, una ragazzina in fissa con il gioco di carte che le insegna le regole, facendo diventare l'infernale primo giorno in un paradiso per la protagonista e aprendole nuovi approcci, in quanto tutti i bambini della scuola elementare, ma proprio tutti, non fanno che pensare al gioco di Power Pets. Eppure, quando tutto sembrava andare a gonfie vele, gli insegnanti bandiscono le carte e una misteriosa melma nera collegata alla stessa passione della protagonista invade il mondo. Solo il talento di Jess può salvarlo.



La storia non è nulla di speciale, anzi, ricorda i classici racconti anni Novanta, alla Piccoli brividi, senza horror, ma non è la narrazione la peculiarità di Cardpocalypse, quanto il messaggio che velatamente veicola. Per la durata di tutto il gioco non si fa mai menzione del fatto che la protagonista sia su una sedia a rotelle, né i personaggi se ne interessano né si traduce in qualche impedimento per il giocatore. La condizione della protagonista passa in secondo piano, in favore della sua passione. Il tutto, inoltre, tra esplorazione a mo' di GdR e contorno narrativo, serve solo da contestualizzazione per il gioco di carte, questa talmente spessa da diventare la più grande peculiarità del titolo. Siamo riusciti ad appassionarci anche noi a Power Pets grazie all'ambiente e al mondo vivo e sincero, tanto che non c'è neppure bisogno di vincere tutte le partite per andare avanti. La sconfitta è un'opzione che altera la storia o quel che si dicono i personaggi; i dialoghi a scelta multipla non hanno quasi impatto sulla storia ma su quello che vogliamo far dire a Jess e su come plasmiamo il suo carattere. Non è un caso che, nonostante tutto giri intorno a Power Pets, il videogioco si chiami Cardpocalypse.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2020/01/Cardpocalypse-02.jpg



Carte mie, regole tue



Cardpocalypse è un titolo molto particolare, a metà tra GdR e card game. Il suo cuore pulsante è sicuramente Power Pets, ma la componente GdR che lo circonda trasforma il giocare a carte un gioco nel gioco. Ma, attenzione, entrambe le meccaniche si mischiano e si danno forza, si spalleggiano l'una con l'altra. Basti pensare alla profondità dell'esplorazione ambientale. Questa non ha dungeon né anfratti o angoli nascosti da esaminare, il tutto è limitato alla scuola elementare e alle stanze degli amichetti della protagonista, ma viene rafforzata dalla struttura a quest da completare, tra secondarie e principali, che bene o male si svolgono andando dal punto A al punto B, magari passando anche per il punto C, sempre accomunate dalla medesima anatomia: sfida qualcuno a carte, vinci la partita e ottieni come ricompensa una carta più forte da aggiungere al mazzo così da ripetere l'intero procedimento. Ripetitivo? Assolutamente no, anzi, da dipendenza.



Il fattore addictive non ce lo aspettavamo da un videogioco di carte single player apparentemente improvvisato e scopiazzato, eppure siamo rimasti impressionati. Il gioco di Power Pets è facilissimo da comprendere; ciononostante è ricco di alternative e modi di giocare. Essenzialmente Power Pets è un rifacimento in stile cartoni anni Novanta di Hearthstone, e già quasi non ci sarebbe altro da aggiungere. All'inizio di ogni partita bisogna scegliere una delle quattro categorie di carte, appartenenti ai gruppi Woofian, Miaotanti, Pipsqueak e Sinisser, e il deck preferito, da comporre manualmente con le carte che si otterranno nel corso dell'avventura.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2020/01/Cardpocalypse-05-600x338.jpg

Continua la lettura su www.playstationbit.com

27 aprile 2020 alle 17:10

Condiviso da popcornking e un altro.Piace a 3 persone