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Maitetsu: Pure Station – Recensione

Viviamo un periodo storico in cui la tutela dell'ambiente ha preso sempre più piede nei dibattiti politici e nelle gerarchie prioritarie dei diritti fondamentali dell'uomo da tutelare. In questo contesto si colloca Maitetsu: Pure Station, titolo d'esordio di Lose che vanta una storia emotivamente accattivante volta a trasmettere messaggi taglienti.



In difesa del fiume Kuma



La trama di Maitetsu è molto semplice ma intrigante. La storia è ambientata in una piccola città della regione del Kyushu chiamata Ohitoyo, dove i treni rappresentano il mezzo di trasporto pubblico più diffuso. Alla guida di ogni treno vi è un automa chiamato Raillord in grado di dialogare telepaticamente con i colleghi e di risolvere algoritmi decisionali in tempi rapidissimi. Questo consente di gestire la crociera nella maniera più sicura possibile. Purtroppo, dieci anni prima degli avvenimenti del gioco, vi sono stati numerosi incidenti, fra cui quello che ha coinvolto i due protagonisti dell'opera: Soutetsu e la Raillord Hachiroku.



Hachiroku, a causa di un guasto tecnico, decide di deragliare volutamente il treno, così da ridurre al minor numero possibile i decessi. Sul treno vi è un piccolo ragazzo di nome Soutetsu che sopravvivrà all'incidente ma rimarrà orfano dei genitori e dell'amata sorellina. Il ragazzo verrà salvato grazie all'ausilio di un Aircra, aereo monoposto che sfrutta i raggi solari e i campi magnetici. Dopo le cure, Soutetsu verrà adottato da una famiglia della città proprietaria di una distilleria nei pressi del fiume Kuma.



La storia si sposta di dieci anni, quando Soutetsu torna a casa dopo gli studi nella capitale per difendere il paese che lo ha ospitato da un progetto di industrializzazione forzata che prevede la costruzione di una fabbrica di Aircra, proposto dalla banca centrale per risollevare la crisi economica che pende su Ohitoyo. La costruzione della fabbrica comporterebbe l'inquinamento delle acque del fiume Kuma e la rovina della natura circostante (mandando in tilt la distilleria famigliare). Soutetsu si troverà quindi a contrastare la tecnologia che lo ha salvato trovando come unica via di uscita la resurrezione dei treni, dovendo affrontare il suo passato e le sue fobie. Il ragazzo troverà nella stanza del defunto nonno una bambola disattivata, che si rivelerà proprio essere Hachiroku, e grazie a quest'ultima, che mostrerà ben presto un forte lato umano, cercherà di riattivare la catena ferroviaria di Ohitoyo.



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Una ragnatela di personaggi



Oltre ai sopracitati Soutetsu e Hachiroku, gli altri personaggi principali dell'opera saranno le due sorelle adottive del protagonista, ossia l'intelligentissima Makura (padrona della distilleria) e la piccola Hibiki, artista dall'enorme talento particolarmente affezionata al fratello. A queste si aggiungono Kisaki, leader della banca centrale estremamente matura e migliore amica di Hibiki, e Paulette, sindaca del paese e presidentessa delle ferrovie di Ohitoyo, una ragazza dalla grande cultura e forza di volontà, accompagnata dalla Raillord Reina, probabilmente il personaggio più criptico. Chiudono il cerchio la timida Fukami, che conduce i tour turistici in barca sul fiume Kuma e la sua migliore amica Nagi, piccola peste iperattiva.



Questo interessante cast consente allo sceneggiatore dell'opera, tale Hyou Shinkou, di creare degli intrecci fra i personaggi assai convincenti. Saremo infatti coinvolti in dibattiti politici, economici e infrastrutturali. I rapporti fra i personaggi verranno messi in discussione a seconda delle loro idee politiche e sullo schieramento ambientalista anziché capitalista, o viceversa.



I personaggi meglio riusciti e con una profondità caratteriale e ideologica spiccata sono indubbiamente Hibiki e Kisaki, protagoniste, in un dibattito presidenziale, della scena più interessante di tutta l'opera. In generale, comunque, tutti i personaggi sono ben delineati e distanti dai soliti stereotipi.



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Gameplay? Cos'è?



Maitetsu è una Kinetic Novel, un sottogenere delle Visual Novel dove non è previsto alcun tipo di gameplay, ivi comprese le scelte di dialogo che possono indirizzare la trama. Dunque si tratta di un racconto, piuttosto che di un gioco, che sfrutta immagini, voci e musica, in aggiunta al testo. Ci teniamo a sottolineare che non consideriamo questa scelta un difetto: preferiamo decisamente una storia raccontata come l'autore l'ha ideata, senza tanti raggiri, piuttosto che una sequenza di scelte di dialogo che ci illudono di possedere il potere di avere un impatto sulla storia, salvo poi ricadere tutti sullo stesso finale passando per i medesimi punti di svolta.



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2 maggio 2020 alle 17:10

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