Minecraft Dungeons - recensione
Il gioco più venduto degli ultimi 10 anni cambia pelle, strizzando l'occhio a Diablo e tutti quegli ARPG che dal titolo di Blizzard hanno preso spunto. La ricetta per il successo sembra praticamente servita su un piatto d'argento ed è stato con vivo interesse e curiosità che ci siamo avvicinati a Minecraft Dungeons. Ma dopo aver passato in sua compagnia un po' di tempo, siamo tornati alla schermata iniziale non pienamente soddisfatti.
Fin dall'inizio la sensazione che ci accompagna è che questo sia un progetto sviluppato con idee, tempi e mezzi decisamente ridotti, unicamente per sfruttare la popolarità del franchise. Il dungeon crawler che vi troverete davanti è infatti chiaramente indirizzato ad un pubblico giovane o che raramente si è avvicinato a questo genere. Rimanendo in quest'ottica iniziano ad avere perfettamente senso le meccaniche di gioco basilari e non particolarmente approfondite, in quanto facilmente assimilabili.
Non aspettatevi quindi loot selvaggio, pagine e pagine di statistiche e centinaia di build polimorfiche per il vostro personaggio. Inizierete semplicemente scegliendo una skin tra quelle disponibili, sei delle quali sono bloccate da una fastidiosa scritta DLC che fa chiaramente intuire le intenzioni future degli sviluppatori. Non esistono classi e non dovrete assegnare punti a caratteristiche specifiche del vostro personaggio: verrete gettati nella mischia senza troppi preamboli.
