The Girl and the Robot – Recensione
Nel lontano 2001 Fumito Ueda e il suo team realizzarono un titolo onirico e innovativo, in grado di diventare uno dei più apprezzati su PlayStation. ICO è ricordato ancora oggi e vanta numerose imitazioni più o meno riuscite tra cui annoveriamo anche The Girl and the Robot, che analizziamo nella nostra recensione.
Fuga dal castello
La storia narrata dai ragazzi di Flying Carpets Games racconta di una giovane intrappolata all'interno di una torre, per motivi inizialmente a noi ignoti. La ragazza osserva rassegnata il mondo attraverso le sbarre della sua prigione, fino a quando un uccello ferito non cade all'interno della stanza. Mossa da pietà, la nostra protagonista decide di soccorrere il volatile ricevendo in cambio aiuto da un misterioso anziano, proprietario della creatura, che la libera esponendola però ai pericoli del castello.
Tutto questo, come del resto qualsiasi altro evento all'interno del gioco, viene mostrato con una serie di filmati in cui però non sarà presente alcun tipo di dialogo. La scelta, fatta probabilmente per aumentare l'empatia nei confronti della protagonista, ha soltanto lo svantaggio di rendere caotica e confusionaria la narrazione, tanto che per lunghi tratti non sapremo né cosa fare né perché farlo.
La ragazza senza nome inizierà in ogni caso un viaggio tra le mura di quella che si rivelerà una struttura sospesa nel cielo dominata da una regina malvagia e, ovviamente, piena di pericoli. Per sua fortuna, però, in aiuto accorrerà un robot che, dopo essersi liberato anch'esso da una gabbia, sarà al nostro servizio e difenderà la giovane dalle minacce del castello. Come è facile intuire, l'intera struttura di gioco si baserà sulla collaborazione tra i due protagonisti, che dovranno risolvere rompicapo ambientali per proseguire e scappare.

Il braccio e la mente
The Girl and the Robot non è un titolo che brilla esattamente per qualità. Fin dalle prime battute sarà possibile notare una grafica che avrebbe sfigurato se messa a confronto persino con alcuni titoli PlayStation 2 e una legnosità di fondo nei movimenti dei personaggi, che potranno muoversi solamente con telecamera fissa e in linea retta, affidando gli spostamenti laterali alla levetta destra. Una scelta tutt'altro che comoda e poco pratica, tanto che spesso ci si ritroverà incastrati negli angoli.
Cercando di non giudicare il libro dalla copertina, decidiamo di esplorare le scarne stanze del castello, scoprendo che le abilità dei protagonisti sono complementari, proprio come la tradizione di questo genere di titoli vuole: la ragazza sarà piccola e agile, con la possibilità di saltare molto in alto e di introdursi in stretti cunicoli, ma sarà totalmente indifesa. Di contro il nostro robot, nonostante sia pesante e impacciato, sarà dotato di una spada perfetta per distruggere i guardiani nemici, di una schivata tanto lenta quanto inefficace e di un arco preposto all'attivazione di marchingegni più o meno nascosti.
Queste abilità dovranno essere utilizzate per risolvere una serie di puzzle ambientali di difficoltà crescente. Dapprima ci si troverà davanti solo pedane a pressione da premere nella giusta sequenza, poi le sfide diventeranno più complicate introducendo anche interruttori da spostare sfruttando il già citato arco, piattaforme sospese e molto altro, tutto per fare in modo che questo duo possa sfuggire alle grinfie della malvagia regina.
