Codemasters illustra le differenze tra DIRT 5 e DiRT Rally 2.0
Sin dalla pubblicazione del trailer d'annuncio, è stato messo in chiaro che DIRT 5 punterà alla parte più spettacolare e divertente delle gare off-road, puntando a differenziarsi in maniera netta rispetto al suo predecessore, DiRT Rally 2.0. In un video pubblicato nelle scorse ore, Codemasters ha voluto ribadire ulteriormente questo concetto, sottolineando le principali differenze tra i due titoli.
Nel filmato, i membri chiave dei team Southam e Cheshire di Codemasters, sviluppatori rispettivamente di DiRT Rally 2.0 e DIRT 5, hanno voluto chiarire il presente e il futuro del franchise, illustrando come i due team si siano divisi per creare due esperienze diverse che andranno ad abbracciare due fette di pubblico ben differenti. Dall'approccio audace, stiloso e scanzonato di DIRT 5, al design autentico e realistico di DiRT Rally 2.0, i due team hanno rivelato il perché abbiano deciso di intraprendere questo percorso e le difficoltà nate dal dover sviluppare due esperienze così dedicate.
“Le due squadre provano gran rispetto l'una per l'altra. Anche se puntiamo a fare il meglio per i nostri rispettivi giochi, parliamo spesso di quel che sviluppiamo e del perché lo facciamo”, ha affermato David Springate, technical director di DIRT 5. “Il team Cheshire sta davvero spingendo molto sul lato spettacolare delle gare off-road. È davvero speciale”, ha proseguito poi Kyle Jobson, senior producer di DiRT Rally 2.0. “Il fatto di avere due team dedicati è brillante. Vuol dire che non devi posizionare tutte le risorse nello sviluppo di una sola tipologia di gioco. L'utenza vuole diverse tipologie di esperienze per quanto riguarda i giochi di rally”, ha affermato l'art director David Hamblin supportando il suo collega. “Per quanto riguarda DIRT 5, volevamo creare qualcosa di pazzesco e non ce la sentivamo di farlo in un titolo della serie DiRT Rally, che è un'esperienza di autentica simulazione. Ci sono giocatori che vorrebbero semplicemente sollevare fango, questo è il gioco che vogliamo creare”, ha concluso Springate.
