La demo di Ghostrunner è splendida e il Ray Tracing è la sua carta vincente - analisi tecnica
Ninja cyberpunk in Ray Tracing. Queste parole riassumono bene Ghostrunner, un nuovo gioco dai ritmi forsennati basato su Unreal Engine 4 che mescola il sistema di navigazione degli ambienti 3D visto in Mirror's Edge con un gusto estetico pesantemente ispirato da Blade Runner. L'azione si svolge di notte in uno scenario fatto di vetro, metallo e pioggia battente: l'ambientazione perfetta per ottenere il meglio dalle nuove feature di Ray Tracing incluse nel middleware di Epic Games. Le prime impressioni? Tutto sommato molto promettenti ma va sottolineato che siamo ancora in fase di sviluppo di un titolo che avrà bisogno di ulteriore ottimizzazione.
La demo di Ghostrunner è essenzialmente un esteso tutorial creato per guidare il giocatore alla scoperta delle meccaniche alla base del gioco, prima di dare un'occhiata all'avventura vera e propria. Imparerete a correre, saltare, camminare sui muri e utilizzare l'utilissimo rampino laser. In aggiunta a questo, potrete testare il cosiddetto 'focus', una sorta di modalità bullet-time in stile Matrix che vi permetterà di schivare facilmente i colpi in arrivo prima di scatenare la vostra katana sui nemici che vi si pareranno davanti. Si tratta di un gioco velocissimo, brutale, implacabile e, soprattutto, molto divertente.
In termini di gameplay, ciò che differenzia Ghostrunner da Mirror's Edge è il fatto che le meccaniche relative alle uccisioni sono integrate in modo omogeneo nell'impianto ludico e sono utili per velocizzare i movimenti dei giocatori, invece di spezzare il ritmo dell'azione e rallentarla. È un gioco che incoraggia la sperimentazione tramite l'implementazione del riavvio rapido. La morte è una componente fondamentale nella formula di Ghostrunner ma con la semplice pressione di un pulsante potrete ritornare subito nel vivo dell'azione, senza alcun tipo di caricamento.
