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Mortal Kombat 11 – Aftertmath – Recensione

A un anno dal suo arrivo ufficiale su console e PC, eccoci tornare a parlare di Mortal Kombat 11, titolo che più di tutti, all'interno del franchise, è riuscito a conquistare unanimemente pubblico e critica donando ai giocatori un'esperienza eccellente sotto ogni punto di vista. Questa volta, però, non siamo qui ad analizzare il gioco completo, visto che abbiamo già approfondito la situazione un anno fa, bensì pronti a parlarvi di quella che è la prima espansione mai vista in un titolo della saga. Con Aftermath, NetherRealm Studios riesce a colpirci ancora una volta creando un pacchetto degno di nota, anche se con qualche piccolissima pecca di contorno. Se vi state chiedendo come è andata la nostra prova, non vi resta che seguirci in questa breve avventura fatta di sangue e smembramenti.



Fatality



L'espansione di Mortal Kombat 11, Aftermath prende il via esattamente dove abbiamo lasciato la trama principale. Liu Kang ha sconfitto Kronika e ora, grazie al potere delle sabbie del tempo, può creare una nuova e pacifica linea temporale muovendo gli eventi a proprio piacimento. Mentre il nostro Liu Kang, sotto consiglio di un Lord Raiden ormai mortale, mette le mani sulla clessidra di Kronika, un vecchio nemico fa la sua comparsa, ossia lo stregone Shang-Tsung in compagnia del dio del vento Fujin e dello sciamano Nightwolf, dapprima intrappolati nel vuoto da Kronika.



I due avvertono subito il nostro eroe del pericolo incombente: senza la corona di Kronika, distrutta durante il combattimento, la clessidra del tempo non può essere controllata e rischia di finire in pezzi eliminando l'esistenza dei regni. In questo modo il tempo non potrà mai più essere riscritto e la vita scomparirebbe per sempre. Il nuovo protettore dell'EarthRealm è quindi costretto a inviare indietro nel tempo il nuovo trio, capitanato dall'arcinemico Shang-Tsung, alla ricerca di nuovi alleati e della corona, cercando allo stesso tempo di non alterare la linea temporale passata.



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Come dicevamo inizialmente, la modalità storia si mantiene sempre su livelli altissimi sia per quanto riguarda la qualità generale sia per quanto concerne il doppiaggio italiano, decisamente migliorato rispetto a quanto visto un anno fa, e porterà i giocatori ad affrontare una moltitudine di scontri all'ultimo sangue nei luoghi già visitati durante la trama principale, escludendo questa volta i soliti protagonisti e dando ampio spazio a tutte le nuove aggiunte come Fujin, Sheeva, Sindel, Nightwolf, Shang-Tsung e Shao Kahn.



Se proprio dobbiamo trovare una pecca, questa è purtroppo la durata. Se la trama principale poteva essere completata in circa 5-6 ore, l'espansione Aftermath termina dopo circa un paio di ore scarse, la maggior parte delle quali riempite dagli immancabili e spettacolari filmati che aiutano i giocatori a immergersi nella fitta trama. Fortunatamente, però, le novità non si fermano alla sola narrazione. Sia chiaro, questa piccolissima insoddisfazione non deriva dal confronto con altri titoli; vogliamo subito mettere in chiaro che nessun altro picchiaduro ha mai creato qualcosa di paragonabile ad Aftermath, se non una moltitudine di nuovi combattenti che vanno ad allargare il roster. Ma proprio per via della qualità a cui NetherRealm ci ha sempre abituati, ci saremmo aspettati una trama un po' più lunga e articolata.



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5 giugno 2020 alle 17:10

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