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Assetto Corsa Competizione – Recensione

All'alba di PlayStation 5, eleggere il miglior racing game di stampo simulativo della generazione è un compito piuttosto arduo. Ogni titolo ha saputo appassionare noi piloti virtuali in una maniera unica, facendoci assaporare il brivido della velocità con uno stile indistinguibile, con sottigliezza tali da non essere colte dai meno avvezzi, ma che ci hanno regalato un sorriso. Gran Turismo Sport con la sua mole impressionante di contenuti, F1 2019 con l'emozione data dall'oltrepassare i trecento chilometri orari o DiRT Rally 2.0 con l'adrenalina di una corsa su sterrato. Dire quale sia il migliore tra questi è un'opinione puramente soggettiva, ma tra gli appassionati di questo o quel titolo tutti concordano nel dire che Assetto Corsa ha settato nuovi standard per i giochi di guida. I ragazzi di Kunos Simulazioni hanno realizzato l'impensabile: portare il livello di simulazione su console su un nuovo livello, vicinissimo a quello dei più blasonati titoli disponibili su PC. Padroneggiare il sistema di guida di Assetto Corsa richiedeva ore di pratica su ogni singolo circuito e la sfida era così tanto ardua da far immediatamente allontanare i piloti della domenica. Per godere pienamente del prodotto della software house italiana, poi, era necessario essere armati di una postazione adeguata, pena un DualShock 4 calibrato in malo modo. Con l'uscita di Assetto Corsa Competizione la software house italiana sarà riuscita a limare tutti questi difetti e ad allargare il suo bacino d'utenza?



Principale differenza con il precedente capitolo è la licenza ufficiale delle stagioni 2018 e 2019 della principale competizione europea per le vetture di classe Grand Touring: il campionato Blancplain GT Series, da quest'anno rinominato GT World Challenge. Dunque, in Assetto Corsa Competizione abbandoniamo il volante delle più comuni auto stradali per immergerci completamente sui circuiti della serie, a bordo di versioni racing delle supercar costruite dai migliori brand automobilistici al mondo, come Ferrari, Lamborghini, McLaren e Bentley. Il campionato, omologato dalla Federazione Internazionale dell'Automobile, negli ultimi anni si è imposto nel panorama delle competizioni, grazie all'uso del sistema Balance of Performance, che pone tutte le auto della stessa categoria su un livello pressoché uguale e mette in luce le reali abilità dei piloti. Questa affascinante combinazione di elementi ha dato vita a gare sempre più adrenaliniche e spettacolari e a Kunos è toccato l'arduo compito di replicare tali emozioni. Ora basta premesse, è finalmente giunto il tempo di scendere in pista e abbattere il cronometro.



Scuola guida



A dispetto di molti altri titoli in cui riveste un ruolo di primo piano, come ad esempio l'imminente F1 2020, in Assetto Corsa Competizione la modalità carriera è strutturata come una sorta di scuola guida. Una volta avviata, ad accoglierci troveremo Mirko Bortolotti, campione del mondo 2017 e pilota di sviluppo di Lamborghini Squadra Corse, il quale accoglie i giocatori nel programma dedicato ai giovani talenti della casa automobilistica di Sant'Agata Bolognese e li introduce ai regolamenti del GT World Challenge. Al termine di un coinvolgente filmato introduttivo, inizia la prima sfida: dimostrare sufficiente talento per guadagnarsi l'accesso alla serie ufficiale. A bordo di una potentissima Lamborghini Huracán Super Trofeo sul circuito di Monza, ci viene richiesto di effettuare una serie di test in cui guidare in maniera pulita, evitare collisioni e riportare la vettura ai box integra. D'altronde non si inizia mai essendo veloci, ma guidando in maniera prudente e disciplinata. Parola del buon Bortolotti.



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Durante la prima sessione di prove dovremo dunque limitarci a siglare un tempo valido, evitando uscite di pista o tagli curve. Facile. Si comincia dalla corsia box, prima dentro, gas a martello e… testacoda. Nemmeno il tempo di partire che Assetto Corsa Competizione si dimostra per quello che è, un simulatore duro e crudo. La prima lezione è andata, l'acceleratore va dosato e accarezzato docilmente, partire a full gas significa, nella migliore delle ipotesi, solamente far pattinare e consumare gli pneumatici. Una volta tornati in carreggiata ci aspetta una delle curve più temibili dell'autodromo di Monza, la variante del rettifilo, lento destra-sinistra in cui i freni a disco carboceramici delle vetture GT3 vengono messi a dura prova. Anche la frenata è uno di quegli aspetti da non sottovalutare, soprattutto quando è settato al ribasso il valore dell'ABS. Calpestando con potenza il pedale del freno, le ruote e l'avantreno si bloccano, causando un lungo e una conseguente uscita di pista. Ancora una volta la parola d'ordine è prudenza e disciplina; è meglio staccare con leggero anticipo che trovarsi contro qualche barriera.



Ci siamo. Ora che abbiamo padroneggiato accelerata e frenata, il titolo di Kunos Simulazioni non ha più segreti. Dispiace avervi deluso, poiché il fattore più arduo da apprendere è il mantenimento della stabilità, il controllo del mezzo in percorrenza curva. Muovendo in maniera irruenta il volante, cercando di riportarsi in linea in uscita curva, ci ritroveremo a effettuare quello che è comunemente chiamato effetto pendolo, ovvero un lento oscillare che porta inesorabilmente al testacoda. Questa è la difficile lezione che vi aspetta alle due curve di Lesmo. E il tutto peggiora sensibilmente durante la seconda giornata di test sul bagnato. La pioggia non è solamente un effetto scenografico; guidare su pista bagnata significa doversi destreggiare tra le pozzanghere, seguire la traiettoria più asciutta e ricalibrare totalmente lo stile di guida.



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Le sessioni di prove libere in Assetto Corsa Competizione si vivono come in un trial and error, cercando la marcia giusta per affrontare questo o quel tornante, il momento opportuno per affondare il pedale del gas e sfiorando il limite a ogni curva. Ognuno dei dieci circuiti presenti richiede almeno qualche giro di prova per poterne comprendere la superficie, così come le varie auto a disposizione, che nonostante il Balance of Performance offrono comunque uno stile di guida profondamente diverso. La Lamborghini Huracán, ad esempio, è brutale e non lascia spazio a imprecisioni, mentre la Honda NSX è più mansueta e maneggevole, al contrario della pesante ma veloce Bentley Continental. Alle lacune dei veicoli è possibile porre rimedio ai box, dove i giocatori possono regolare praticamente qualsiasi fattore a proprio piacimento. Nella schermata del set-up si possono attuare interventi agli pneumatici, scegliendo pressione, campanatura e convergenza di ogni singola ruota, all'elettronica, impostando i valori del controllo trazione o del sistema antibloccaggio, al grip meccanico, agli ammortizzatori e all'aerodinamica, cambiando l'altezza dal suolo o l'angolo delle appendici alari. Prima di ogni gara, poi, è possibile selezionare la quantità di benzina a bordo, la mescola degli pneumatici e la strategia da adottare al pit stop, da effettuare obbligatoriamente almeno una volta.



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8 luglio 2020 alle 17:10

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