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Hellpoint - recensione

Il genere dei soulslike si sta popolando sempre di più con titoli che si sforzano di produrre variazioni sul tema. Da Remnant From the Ashes, con il suo mondo post apocalittico, fino a Mortal Shell, che ci ha portati ad "indossare" i grandi guerrieri del passato. La saga di The Surge ha introdotto addirittura una variante sci-fi, ma per molti appassionati i "veri" soulslike rimangono sempre e solo quelli di From Software.



Cradle Games prova a farci cambiare idea con il suo Hellpoint, un gioco che unisce tutti gli elementi canonici dei soulslike con qualche innovazione, il tutto impacchettato in una ambientazione horror sci-fi che richiama l'immaginario di Dead Space e Event Horizon.



Il setting di Irid Novo è una gigantesca stazione spaziale costruita, per motivi a noi sconosciuti, attorno a un buco nero. Un tempo simbolo di innovazione tecnologica, è diventata rapidamente un labirinto di morte e desolazione. Ed è qui che il nostro protagonista, che sembra essere uscito da una gigantesca stampante 3D, viene risvegliato da una misteriosa entità chiamata The Author.



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6 agosto 2020 alle 17:10