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Maid of Sker - recensione

L'estate è sempre stata una stagione florida per gli appassionati di horror. Per tutti gli anni '90 e buona parte della prima decade 2000 i mesi estivi venivano scelti dai distributori cinematografici come periodo per gettare in pasto agli appassionati titoli che in periodi normali non avrebbero staccato più di 10 biglietti. I più "maturi" di voi ricorderanno inoltre il lungo periodo in cui le TV private pre-PayTV tra giugno e settembre tingevano di sangue le serate del mercoledì e venerdì con rassegne di film da brivido... indimenticabili in questo senso le "Notti Horror" in compagnia dello Zio Tibia.



In tempi più recenti anche numerosi sviluppatori e publisher hanno scelto l'estate come periodo giusto per il lancio di videogiochi horror, fatta eccezione per Capcom che storicamente preferisce i primi mesi dell'anno. In particolare Supermassive Games sembra gradire le temperature alte, sia Until Dawn che il primo episodio della Dark Pictures Anthology vennero infatti lanciati ad Agosto. Lo stesso sarebbe dovuto accadere con il secondo capitolo, Little Hope, ma causa Covid lo vedremo solo ad Ottobre.



Possiamo consolarci e passare parte del tempo mancante all'inizio della nuova stagione con l'uscita di Maid of Sker, titolo che molti di voi probabilmente non hanno mai sentito nominare. Il gioco porta la firma di Wales Interactive, compagnia che in passato ha già visitato luoghi oscuri sfornando titoli discreti ma non propriamente indimenticabili come i live-action The Bunker e The Complex e l'inquietante avventura VR Don't Knock Twice.



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14 agosto 2020 alle 18:30

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