The Last Campfire - recensione
The Last Campfire arriva sui nostri schermi senza grandi fanfare, quasi chiedendo il permesso di entrare nelle nostre vite videoludiche. Non ha trailer alla Micheal Bay, nessun ray-tracing da urlo, nessun attore famoso a prestare il volto per il personaggio principale.
Realizzato da un team interno di Hello Games composto da sole tre persone, The Last Campfire rappresenta un netto stacco rispetto all'unico titolo prodotto dalla compagnia, quel No Man's Sky che ha vissuto una gestazione complicata salvo poi rinascere come una fenice, diventando un titolo complesso e completo.
The Last Campfire è una favola, un viaggio di esplorazione interiore, un puzzle game con un messaggio personale. Nei panni di Ember, una creatura fiabesca e priva di fattezze umane, esploriamo un mondo che sembra quasi dipinto ad acquerelli. Scopriamo boschi, paludi e caverne che sembrano usciti direttamente da un libro illustrato con tratti di colore mai violenti.
