Tony Hawk's Pro Skater 1+2 - recensione
Lo sentite questo suono? È il suono della voce di Les Claypool dei Primus che spacca la vetrata di un magazzino, mentre le ruote di uno skate sbattono con violenza su una ringhiera prima di schiantarsi su una rampa. È il suono di una birra che si stappa, di una cerniera che si chiude, del velcro di una scarpa che si strappa, delle ginocchiere che impattano l'asfalto. Insomma, è il suono degli anni '90.
Forse Vicarious Visions avrebbe dovuto mettere un'avvertenza speciale sulla copertina di Tony Hawk's Pro Skater 1+2, perché questo gioco, proprio come nel 2000, fa venire voglia di uscire di casa e seminare uno tsunami di panico punk per le strade della propria città, sparando musica a tutto volume e abbattendo la qualunque a bordo di uno skate. Purtroppo il fisico è quello che è, le capacità con la tavola pure, pertanto dobbiamo accontentarci di questa storica edizione remastered.
Piccola curiosità dedicata ai detrattori dell'operazione di Activision: sulle pagine del noto aggregatore di recensioni Metacritic, alle spalle del blasonato The Legend of Zelda: Ocarina of Time, nella classifica dei migliori videogiochi di tutti i tempi campeggia proprio il nome di Tony Hawk's Pro Skater 2, titolo classe '00. Svista? Caso? Sopravvalutazione? Può anche darsi, ma sarebbe un crimine svestire dei suoi meriti questo monumento alla tradizionale filosofia arcade.
