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Kingdoms of Amalur: Re-Reckoning - recensione

La storia dietro la creazione di Kingdoms of Amalur: Reckoning non è tra le più liete: il gioco fu originariamente immaginato come MMORPG, che avrebbe reso giocabile il mondo fantasy nato dalle mani di R. A. Salvatore, noto autore fantasy, e Todd McFarlane, altrettanto noto fumettista e disegnatore canadese.



Tuttavia Project Copernicus non vide mai la luce e già nel 2009 il progetto fu trasformato in un gioco di ruolo single player; infine, nel 2012, gli sviluppatori di 38 Studios chiusero i battenti, lasciando I Regni di Amalur a un destino di oblio.



Il motivo è presto detto: per raggiungere un pareggio con i costi di produzione, il gioco avrebbe dovuto superare i 3 milioni di copie vendute, una cifra decisamente astronomica per una IP del tutto nuova e un progetto ben lontano dal livello qualitativo di un AAA. Nonostante la buona accoglienza, quindi, il risultato del progetto venne considerato un fallimento.



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7 settembre 2020 alle 17:11