OkunoKA Madness - recensione
Nel corso degli anni i videogiochi a piattaforme hanno messo in scena le ispirazioni e le atmosfere più disparate. Abbiamo conosciuto la sensazione di candida tranquillità che ha ammorbidito i colori del Regno dei Funghi, quella di sgargiante rotondità che ha disegnato i contorni di Rayman, quella di rapidità e freschezza che ha agitato la corsa di Sonic.
Poi, accanto a questi titoli rilassanti e quasi fiabeschi, hanno iniziato a emergere esperienze capaci di farci passare al Lato Oscuro della Forza. Le motoseghe insanguinate di Super Meat Boy, la scalata impossibile del Monte Celeste e le geometrie assassine di N++ hanno saputo sostituire i momenti di serenità trascorsi di fronte allo schermo con l'equivalente di un concerto heavy metal.
OkunoKA Madness fa parte di quella schiera di videogiochi che riuscirebbero a trasformare anche un monaco Shaolin in un estimatore dei Black Sabbath. Mettiamola così: non ci stupirebbe scoprire che la caduta di Anakin Skywalker e la successiva ascesa di Darth Vader, siano coincise con il tentativo da parte del giovane Jedi di portare a termine l'avventura tutta italiana sviluppata da Caracal Games.
