Remothered: Broken Porcelain, la punta di diamante dell'horror made in Italy - intervista
La scorsa settimana abbiamo avuto occasione di giocare una versione di prova di Remothered: Broken Porcelain, il nuovo progetto di Stormind Games, sequel diretto di quel Tormented Fathers che è riuscito a convincere critica e pubblico qualche anno fa. La nostra esperienza è stata positiva al punto che abbiamo pensato di rivolgere qualche domanda al team responsabile del gioco per conoscere le loro ispirazioni, le loro esperienze e, ovviamente, ciò che ci attende in futuro. Alla chiamata hanno risposto Chris Darril, autore e Game Director della serie Remothered e co-fondatore di Darril Arts ed Antonio Cannata, CEO e co-fondatore di Stormind Games (lo studio di sviluppo che ha reso Remothered realtà).
Eurogamer.it: Vorremmo aprire questa chiacchierata parlando della sceneggiatura di Remothered che tocca tematiche piuttosto delicate e inusuali per il medium videoludico come le psicosi e il fanatismo religioso. Pensate che i videogiochi stiano raggiungendo la piena maturità anche sotto il punto di vista narrativo?
Chris Darril: Posso affermarlo con assoluta certezza. Oggigiorno i videogiochi sono soprattutto veicoli multimediali che, mascherati dal comunissimo e inflazionatissimo appellativo di "semplice intrattenimento", sono capaci di educare, motivare e sensibilizzare. Basti pensare a tematiche come quelle affrontate, già nel 2006, da quella perla dimenticata che fu Rule of Rose di Punchline, ma anche i più attuali The Last of Us, Life is Strange, A Way Out e tanti altri.
