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Going Under - recensione

Sembra una giornata lavorativa come le altre: Jacqueline Fiasco comincia uno stage per l'azienda di bibite gassate Fizzle, una delle startup più importanti di Neo-Cascadia. In seguito a un annuncio di lavoro, infatti, la giovane protagonista si è candidata per lavorare nel settore marketing. Sarà davvero questo il suo futuro ruolo? Affatto. Ben presto scoprirà di doversi intrufolare nei sotterranei degli uffici, al fine di uccidere i mostri, nonché colleghi, che li abitano.



Così, Going Under ci introduce un dungeon crawler rogue-like totalmente diverso dagli altri. Vi spieghiamo subito il motivo: Aggro Crab sa quanto possa rivelarsi frustrante un rogue-like, trattandosi di combattimenti dalla difficoltà medio-alta. Proprio per questo motivo, il giocatore potrà usufruire della modalità assistita; il gioco sarà totalmente personalizzabile e potrete impostarlo in base alle vostre preferenze. Abbiamo provato Going Under in entrambe le varianti e, credeteci, l'esperienza di gioco è cambiata in modo radicale. Ovviamente questa modalità impatterà anche sulla longevità di gioco.



Prima di passare al lato prettamente tecnico e interattivo, vogliamo parlarvi della trama su cui si plasma il gioco. Sebbene i personaggi siano bizzarri, goffi e dai colori decisamente poco realistici, richiamano una tematica che ci vede protagonisti nella vita reale. Lo stage di Jackie non è in alcun modo retribuito ed è costretta, pur di conquistare la fiducia del datore di lavoro, a svolgere mansioni per cui non si è candidata. Insomma, una stagista interessata al marketing dovrà, in realtà, esplorare i sotterranei dell'azienda Cubicle per trovare delle insolite reliquie.



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28 settembre 2020 alle 10:41