Ride 4 - recensione
Col passare degli anni, Milestone ha fatto molta strada nel mondo delle corse, a due come a quattro ruote, cercando un'identità e una formula efficaci per far apprezzare il proprio lavoro ad una platea esigente come quella degli amanti dei racing game.
La passione del team di sviluppo meneghino per il mondo delle corse è diventata evidente a metà degli anni 2000, quando cominciò a raccogliere sotto la sua ala alcune delle licenze ufficiali più importanti del panorama motoristico internazionale, come quella del WRC, della Superbike, fino ad arrivare a quella della MotoGP. Ed è proprio da queste premesse che, stagione dopo stagione, l'azienda italiana ha identificato il percorso da intraprendere accumulando esperienza e confrontandosi costantemente con la sua community.
Mettendo in cassaforte tutto quel prezioso know-how frutto di anni di lavoro sulle licenze, Milestone ha avuto infine la possibilità di proporre una personalissima visione del genere rimanendo libera dai vincoli imposti dalle federazioni, ed è proprio in questo modo che sono nati racing iconici come Ducati - 90th Anniversary, Sébastien Loeb Rally Evo o Gravel, titoli che hanno dimostrato l'abilità dello studio anche quando alle prese con videogiochi assolutamente originali. Ride 4, un progetto in cui si condensano due decenni di competenze, professionalità ed esperienza sul campo, si candida da questo punto di vista a rappresentare l'assoluta consacrazione di Milestone.
