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Noita - recensione

Il dolce tepore del sole carezza un lungo manto violaceo, donando pace e ristoro. Tuttavia, a pochi passi, due grandi menhir sorvegliano un antro torbido e inquietante che odora di sangue e cenere. È su questo contesto introduttivo che si plasma una nuova avventura puramente arcade.



Noita, il cui nome deriva dal Finlandese "strega", è un termine che rispecchia alla perfezione il protagonista: un gracile mago incappucciato risvegliatosi all'esterno di una caverna ignota. Cosa ci faccia in un posto del genere non lo sapremo mai, difatti il titolo di Nolla Games non possiede alcun elemento narrativo.



Ma cosa può succedere addentrandosi nei meandri di un luogo così oscuro? La nostra risposta è semplice e schietta: qualsiasi cosa. Dopo pochissimi secondi possiamo essere improvvisamente attaccati da una creatura infuocata o esplodere, letteralmente, per chissà quale combinazione chimica letale.



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14 ottobre 2020 alle 17:12