Ghostrunner - recensione
È con una citazione di Socrate, padre fondatore dell'etica, che vi introduciamo questa recensione. Il potere incanta, attrae e manipola come una dolce carezza sul viso. Si insinua nelle viscere umane incanalando una malata convinzione di superiorità e, successivamente, conduce all'inevitabile distruzione.
Un cataclisma globale ha spiazzato l'umanità, costringendo i pochi sopravvissuti a rifugiarsi nella Torre Dharma. Il mondo non è più come prima: il caldo tepore del sole è ormai scomparso e i paesaggi, dapprima mozzafiato, ora sono macchiati dalle tinte oscure della violenza. Le persone non sono più tali, ora sono dei semplici numeri suddivisi per settori.
Ghostrunner racconta la storia di un mondo che, nonostante sembri innegabilmente futuristico, rappresenta ormai la mera essenza della crudeltà umana. Le risorse per salvaguardare i sopravvissuti di Dharma City scarseggiano, cominciano le rivoluzioni sanguinolente e il mercato nero diventa l'unica fonte di speranza e salvezza.
