Godfall - recensione
Annunciato nel corso dei Game Awards dello scorso anno, Godfall è stato il primo titolo a far intendere cosa, potenzialmente, ci saremmo dovuti aspettare da questa ormai giunta next gen.
Si tratta di un action RPG in terza persona, con meccaniche looting e un sistema di combattimento melee; Con la sua ambientazione high-fantasy, Godfall mette in scena la missione di vendetta e rivalsa di Orin, un potente guerriero valoriano che, sconfitto ed esiliato dal suo ambizioso fratello Macros, dovrà eliminare tutti gli alleati del proprio avversario e impedirgli di portare a termine il Rituale di Ascensione che lo renderebbe un dio, condannando il mondo al caos e alla distruzione.
Come è facilmente intuibile già da questa introduzione, la narrazione di Godfall non è proprio il punto di forza della produzione. La scrittura degli eventi è assai semplice e la caratterizzazione dei personaggi talmente piatta e banale da far sperare costantemente in un colpo di scena che ribalti la piattezza delle situazioni... il quale, purtroppo, vi anticipiamo non arriverà mai; al confronto, anche la scrittura ormai anzianotto God of War del 2005 appare come quella di un thriller psicologico dalle mille sfaccettature.
