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Chronos: Before the Ashes - recensione

Remnant: From the Ashes ha festeggiato proprio in questi giorni il superamento di un traguardo importantissimo di cui pochi titoli possono fregiarsi: 2.5 milioni di copie vendute. Come sottolineammo nella nostra recensione un anno abbondante fa, il gioco di Gunfire Games è stato una delle sorprese più piacevoli dello scorso anno. Il successo crescente ha convinto gli sviluppatori texani, che hanno al loro attivo anche il terzo capitolo di Darksiders, a darsi da fare per dare un seguito a quel piccolo capolavoro.



Un seguito che in realtà è un prequel, mutuato da un single-player RPG sviluppato da Gunfire e pubblicato quattro anni fa per Oculus. Da quel progetto Chronos: Before the Ashes ha ereditato la meccanica di gameplay principale e più interessante, di cui parleremo a breve, ma purtroppo anche tutte le spigolosità.



Chronos era un gioco particolare, con una visuale in terza persona e inquadrature fisse. Ricordava da vicino Theseus, titolo dalla grande atmosfera sviluppato appositamente per la realtà virtuale. Before the Ashes è fondamentalmente lo stesso gioco visto su VR con visuale passata dietro alle spalle e telecamere libere... ma la transizione non è andata esattamente liscia.



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2 dicembre 2020 alle 13:21