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Little Nightmares II - prova

Una foresta e un cacciatore. Una scuola, un'insegnante e i suoi alunni. Delle trappole e delle tagliole che hanno catturato qualche sfortunata preda, una famiglia che cena davanti alla TV, delle giostre con cui divertirsi e poi la lezione a cui non mancare, da seguire con estrema attenzione. La nostra prima prova di Little Nightmares II ci aveva già regalato ottime sensazioni ma è solo dopo questa nuova piccola avventura di questi ultimi giorni che abbiamo iniziato ad apprezzare uno degli aspetti meglio riusciti di questo sequel e in generale del lavoro di Tarsier Studios.



Siamo felici del fatto che il primo Little Nightmares sia riuscito a ritagliarsi un mercato sufficiente a garantire un sequel e, perché no, una trilogia o qualcosa di più. Il fatto che Bandai Namco voglia dare spazio anche a queste opere per certi versi minori e di stampo quasi indie è molto positivo anche perché il team svedese sembra ormai molto sicuro dei propri mezzi e dei propri punti di forza.



Sì, ci siamo persi tra lodi e apprezzamenti ma non abbiamo scordato quell'aspetto così ben riuscito di questo puzzle platform che punta con estrema decisione sulle atmosfere e sul comparto artistico entrando di diritto nella scuola di Limbo e Inside. Quella che probabilmente è stata l'ultima prova prima della recensione della versione finale che uscirà l'11 febbraio, ci ha convinto che il più grande pregio di Little Nightmares II sia la sua capacità di distorcere e inquinare il normale senza incappare nell'esagerazione estrema e stucchevole.



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13 gennaio 2021 alle 16:11