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Biomutant: il dev spiega le ragioni del silenzio

Biomutant è un nome che abbiamo sentito un po' di tempo fa, ma finalmente, dopo trailer e dubbi sul suo arrivo su next-gen, ora è tornato al centro della nostra attenzione.



Mostrato per la prima volta nel 2018 e poi scomparso nel dimenticatoio, molti pensavano Biomutant fosse stato silenziosamente cancellato, fino alla notizia di qualche giorno fa.



Il perchè di tutto questo silenzio? Il gioco è diventato man mano sempre più grande, più grande di quanto si aspettassero inizialmente: da 80-85000 parole lo script è arrivato a 250000, ad esempio, e con un team di sole 20 persone questo voleva dire più bug da sistemare e una voglia ancora più grande di portare agli utenti la miglior esperienza possibile.



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Ce lo spiega meglio Stefan Ljungqvist, boss di Experiment 101.



È stata una mole di lavoro davvero grande in fase di playtesting, perchè non è facile trovare bug in un mondo open-world. Una volta trovati vanno ovviamente sistemati, cosa che ci ha messo non poca pressione addosso. Ogni gioco esce con qualche bug, la nostra priorità è stata ovviamente quella di trovare quelli più game-breaking, quelli con i quali non vorremmo uscisse il gioco.

Ormai i ritardi sono all'ordine del giorno, sintomo di un'industria che, in alcuni suoi componenti, ancora mira al pieno rispetto della sua utenza, atomo di speranza nel mezzo della tanta tossicità e dell'hype che pervadono l'ossigeno dei titoli più attesi.



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30 gennaio 2021 alle 19:50