Werewolf: The Apocalypse Earthblood - recensione
La Endron, società energetica di portata globale, rischia di distruggere gli ultimi brandelli di natura incontaminata. Possedere il denaro, per alcuni, è sinonimo di onnipotenza, come se si potesse avere il pieno controllo del mondo: in questo caso la natura fa da futile contorno paesaggistico. È una visione piuttosto cinica, non è vero?
Werewolf: The Apocalypse Earthblood concentra l'attenzione sui Garou, un branco di licantropi sfuggito all'essenza malvagia del Wyrm, entità ormai distruttiva. Che si tratti di uomini, spiriti guida o licantropi in grado di sventrare brutalmente chiunque, il fulcro della storia si plasma su un mondo incapace di controllare gli istinti più intrinseci. La vera bestia in questo caso è l'uomo, ignaro di seminare caos o, forse, fin troppo consapevole di recare strazianti sofferenze al prossimo.
Cahal, protagonista della storia nonché membro del branco, si presenta come un marito esiliatosi dopo la morte della sua amata, uccisa ferocemente dal Wyrm. Fuggire per anni, a quanto pare, è servito a non essere corrotto dal dolore e dalla sete di vendetta; tuttavia l'uomo, per farlo, ha dovuto abbandonare sua figlia.
