Timothy and the Mysterious Forest - recensione
Il primo impatto con Timothy and the Mysterious Forest, titolo di origine totalmente italiana, è del tipo "ehi, quanto assomiglia ai vecchi Zelda". Il secondo impatto invece viaggia sulle note del "ma dai, è esattamente uguale a Zelda per Game Boy".
Poi passano i minuti e ci si accorge che Kibou Entertainment ha volutamente omaggiato la celeberrima serie con buona parte degli asset grafici del suo gioco, ma in termini di gameplay ha provato qualcosa di diverso non disdegnando una dose di scoppole al giocatore.
Nel gioco dovrete partire per un'avventura volta a trovare un fungo magico nascosto in una misteriosa foresta incantata, nelle cui spore risiede la cura per il brutto male che ha colto il nonno di Timothy. Senza troppi preamboli, vi troverete ad affrontare un'avventura che sembra uscita fuori da un libro di fiabe. Questo inizio un po' ingenuo vi porterà a pensare di trovarvi di fronte ad un giochino semplice, ai limiti dell'ingenuità, ma ben presto il notevole livello di difficoltà vi farà tornare velocemente e pesantemente con i piedi in terra.
