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Monster Truck Championship – Recensione

Teyon, sviluppatore che nel suo palmarès ha titoli come Terminator: Resistance, Heavy Fire Afganistan e Rambo The Videogame, si propone di sviluppare un nuovo genere da aggiungere al suo portfolio andando a pescare dai mitologici ed esageratissimi monster truck statunitensi, creando arene, circuiti e mezzi originali ma fortemente ispirati alle controparti reali, utilizzando un approccio simulativo alla fisica del mezzo, promettendo di farci sentire il veicolo “danzare” con i suoi trasferimenti di carico, sperimentando la fatica del controllo. Ottime premesse, ma come sarà andata?



Dagli States con furore



Monster Truck Championship è un titolo che sarebbe stato eccellente nel 2013 o 2014 ma purtroppo ora risulta avere grossi difetti, motore grafico e fisico tra tutti. La formula è la classica improntata alla carriera, nella quale saremo introdotti in-game con un minimalistico editor pilota in cui potremo scegliere solamente nome, cognome, nazionalità e difficoltà. Saremo poi guidati nel breve tutorial che spiegherà i fondamenti, dando possibilità di apprezzare la componente gestionale del titolo in cui poter assumere dei membri per lo staff della squadra tra cui meccanici, responsabili finanziari e specialisti vari. Grande importanza viene data all'elaborazione del mezzo oltre alla sua sconfinata personalizzazione estetica, con modelli di carrozzeria, verniciature e adesivi per tutti i gusti.



E' anche possibile sottoscrivere contratti con gli sponsor in maniera tale da ottenere premi in denaro e parti per l'auto a fronte del completamento di sfide predefinite, che più saranno difficili più saranno remunerative. Ampio il parco auto, con ben sedici mezzi guidabili in venticinque arene diverse tra loro. Tutto sommato poche, invece, le modalità, con solamente Gara, Freestyle (in cui ottenere punti mediante acrobazie), Distruzione (più oggetti distrutti, più punti) e Duello testa a testa. Bonus, utilizzabile solo in modalità rapida, la prova a tempo. La carriera si snoda attraverso tre leghe, composte da dieci eventi ciascuna, i quali a loro volta avranno due, tre o più competizioni al loro interno. Fin qui tutto bene, in effetti, con anche il tutorial che passo passo saprà spiegarci ogni tipologia di comando da poter impartire al nostro mezzo sia per quanto riguarda la guida pura che le acrobazie.



Tanta polvere, poco controllo



Monster Truck Championship punta sulla simulazione e ci riesce piuttosto bene, se per simulazione intendiamo che a ogni curva è necessario trovarsi in testacoda senza aver capito bene il perché. L'eccessiva sensibilità dei controlli durante le gare su circuito porta da subito a momenti di frustrazione e di incredulità di fronte alle esageratissime reazioni del mezzo che, sia chiaro, è pur sempre qualcosa di molto grosso e tozzo che viene guidato su fondi con poca aderenza, ma che è piuttosto strano da sentire e vedere ruotare sul suo asse come se si corresse su fondo ghiacciato.



Il problema è comunque parzialmente risolvibile con due modalità differenti e complementari tra loro: la prima consiste nel controbilanciare i sovrasterzi utilizzando le ruote sterzanti posteriori, comandate mediante la levetta analogica destra; la seconda è banalmente diminuire la sensibilità dello sterzo dalle impostazioni. Tutto l'opposto invece quando ci si trova nelle arene in cui dover dare prova di continuità d'azione per poter mantenere la combo al fine di massimizzare il punteggio, in cui sembra che il monster truck non sterzi mai e non sia mai abbastanza rapido nei suoi cambi di direzione. I salti e le rampe mettono duramente alla prova le nostre abilità, ma tutto si rivela comunque divertente e sfidante nella giusta maniera.



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12 marzo 2021 alle 17:10

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