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Monster Hunter Rise: un gioco portatile può garantire un'autentica esperienza console?

Monster Hunter è finalmente tornato su Nintendo Switch con Monster Hunter Rise, un capitolo tutto nuovo che molti annoverano tra i migliori della serie. Si tratta della prima esperienza 3D costruita sulla base del potente RE Engine ad arrivare sulla console ibrida di Nintendo e mostra cos'è possibile fare con quel motore grafico su un hardware notoriamente più limitato. Questa nuova incarnazione di Monster Hunter combina alcuni degli elementi che hanno reso celebri gli episodi portatili del passato con alcune delle novità introdotte dall'eccellente World. I compromessi appaiono evidenti ma i risultati sono impressionanti.



La serie è apparsa per la prima volta su PlayStation 2 ed ha trovato il suo più grande successo su PSP prima di passare alle piattaforme Nintendo come Wii, Wii U e 3DS ma ha sempre mantenuto un'impostazione 'segmentata' del mondo di gioco: fino all'arrivo di Monster Hunter World, ciascun'area della mappa era suddivisa in porzioni più piccole e numerate. Durante il combattimento i mostri potevano spostarsi tra una zona e l'altra ed il giocatore doveva seguirli dopo aver assistito ad una breve schermata di caricamento. Era una soluzione intelligente ma era sicuramente dettata dalle limitazioni dell'hardware di riferimento: per questo l'arrivo di World ha rappresentato un cambio radicale nel design. Dal momento che il gioco sarebbe approdato su PS4, Xbox One e PC, Capcom ha potuto sviluppare un gioco più ambizioso in cui le arene non venivano più spezzate dai caricamenti ed apparivano come un mondo unico senza soluzione di continuità. Ovviamente i villaggi erano ancora posizionati in luoghi separati ma, una volta entrati nella zona di caccia, l'esplorazione avveniva senza alcuna interruzione.



Tutto questo ci porta al recente rilascio di Monster Hunter Rise. Fin dalle prime battute sembra chiaro che un semplice porting di World non è mai stata un'opzione presa in considerazione: Rise utilizza il nuovo RE Engine al posto del classico MT Framework. Ciò significa che siamo di fronte ad un'esperienza costruita da zero specificamente per Nintendo Switch ma mantenendo l'open world visto nella precedente iterazione del brand. Gli ambienti continuano ad essere ampi e articolati mentre la nuova meccanica degli 'Insetti-Filo' permette di navigare nelle mappe in modo più fluido e veloce che mai.



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31 marzo 2021 alle 12:10