Knockout City - recensione
Ricordate il film Palle al balzo del 2004 diretto da Rawson Marshall Thurber? Per chi non la conoscesse si tratta di una commedia decisamente sopra le righe contornata da un cast eccezionale che può vantare la presenza di Ben Stiller, Vince Vaughn e la partecipazione di Lance Armstrong, David Hasselhoff e Chuck Norris. La pellicola narrava le vicende di un gruppo di amici, non proprio in forma, intento a partecipare a un torneo mondiale di dodgeball per poter accaparrarsi il premio in denaro. Seppur molto colorito e per niente raffinato, l'allenatore di tale squadra aveva 5 regole sacre per portare a casa la vittoria: schiva, piega, scansa, tuffati e schiva.
Nonostante la nota ironica di questo insegnamento, queste parole saranno il vostro mantra se vorrete mettere piede nel caotico e coloratissimo mondo di Knockout City, il nuovo prodotto di Velan Studios e edito da EA Originals. Il team di sviluppo creato da Guha e Karthik Bala nel 2016 ha già dato prova del proprio talento con Mario Kart Live Home Circuit e adesso è pronto a mettersi alla prova con questo nuovo titolo competitivo online, disponibile per tutte le console e PC con funzionalità crossplay e crossplatform.
Dopo una presentazione ed una beta tenutasi a febbraio di quest'anno, abbiamo potuto finalmente mettere le mani su Knockout City nella sua forma finale per fugare così i dubbi e le insicurezze che si erano instaurate di primo impatto data la sua natura unicamente multigiocatore online. Purtroppo lo scenario videoludico di questo particolare genere è reduce da clamorose chiusure di server e della fine del supporto per molti prodotti che hanno tentato di sfondare con questa formula, quali Bleeding Edge, Battleborn e Disintegration ad esempio.
