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The Forgotten City - recensione

Se sai fare bene una cosa, fatti pagare per farla. Il team di Modern Storyteller probabilmente deve aver pensato a questo dopo il successo riscosso con la mod creata per The Elder Scrolls V: Skyrim ed ha deciso così di dare vita ad un gioco completamente dissociato al capolavoro Bethesda. Non è infatti inusuale che piccoli studi decidono di imbarcarsi in un'avventura più grande una volta che si sono fatti conoscere grazie ad una fruttuosa produzione di dimensioni più ridotte.



La mod di The Forgotten City, dopo i riconoscimenti ottenuti, viene dunque ampliata, approfondita e rivisitata, ed eccoci oggi a recensire un prodotto finito e dalle ambizioni più grandi di un semplice contenuto da scaricare. Con l'aiuto di Dear Villagers in veste di publisher, siamo tornati nelle misteriose atmosfere di un mondo maledetto ambientato nell'antica Roma, con la consapevolezza però che fuori non ci saranno draghi e giganti ad attenderci.



Per chi non avesse provato la mod pubblicata qualche anno fa, The Forgotten City tratta di un fitto mistero che attanaglia una città sotterranea romana, Shrine of Proserpina, in cui chi compie un peccato condanna tutti gli abitanti alla morte, trasformandoli in statue dorate. Quando ciò accade, si innesca un loop temporale che dà inizio nuovamente alla storia, che continua a resettarsi e avviarsi finché non viene scoperta la verità dietro a questa sorta di maledizione.



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27 luglio 2021 alle 16:11