Pokémon Unite - recensione
Il genere dei MOBA, nato dalla fervente fantasia delle community di modding di StarCraft e WarCraft e poi trasformato in un autentico fenomeno di massa dall'arrivo di Dota e League of Legends, è uno dei più fiorenti ed apprezzati archetipi videoludici dell'ultimo decennio, sia tra i ranghi dell'utenza più casual che, inevitabilmente, tra quelli dei professionisti eSportivi.
Va da sé, dunque, che i principali esponenti dell'industria abbiano tentato in tutti i modi di replicarne il successo, magari sfruttando brand iconici che avrebbero attirato più facilmente l'attenzione del grande pubblico. È il caso, ad esempio, di Heroes of The Storm, il cross-over definitivo tra tutte le IP di Blizzard; di Infinite Crisis, titolo sviluppato da Turbine per Warner Bros. con protagonisti tutti gli eroi DC Comics; di Guardians of the Middle-Earth che attingeva a piene mani dall'universo del Signore degli Anelli.
Il destino di questi prodotti, tuttavia, è stato a dir poco disastroso: il dominio assoluto di League of Legends, con più di cento milioni di giocatori attivi in tutto il mondo, sembrava assolutamente inscalfibile anche per IP di tale importanza e molti dei titoli concorrenti sono stati costretti a chiudere i server i tempi relativamente brevi.
