Wintermoor Tactics Club – Recensione
In Wintermoor Tactics Club torneremo sui banchi di scuola, vestendo i panni della timida Alicia. Questo istituto però non è come tutti gli altri e nasconde un segreto incredibile, da scoprire in un viaggio sospeso tra fantasia e realtà. Se siete curiosi leggete la nostra recensione per saperne di più.
La scuola non è solo dove si imparano le cose
A Wintermoor le attività dei club dopo scuola sono numerose e spaziano in moltissimi campi. Gli studenti sono entusiasti dei loro passatempi ma, in un freddo giorno invernale, il preside Enfield sconvolge l'equilibrio di tutta la struttura scolastica proclamando un torneo di palle di neve. Purtroppo la partecipazione sarà obbligatoria e i club che perderanno verranno smantellati. Con queste premesse, Alicia, la protagonista che impersoneremo, cercherà di capire come è arrivata questa decisione da parte del preside. Indagando scoprirà che… no, mi spiace non possiamo dirvelo, non vogliamo certo rovinarvi il gusto di scoprire ciò che muove le azioni del vecchio patriarca!
La storia principale presenta tante piccole diramazioni che ci porteranno a conoscere i numerosi studenti presenti nella scuola e, grazie ai quali, sia Alicia che loro stessi intraprenderanno un percorso di crescita interiore. Wintermoor Tactics Club è un incrocio tra un'avventura narrativa, la classica visual novel, e un gioco di ruolo. La parte narrativa è sicuramente quella più sviluppata e curata. La storia di crescita, d'amicizia e di coinvolgimento della timida Alicia, sarà il fulcro del videogioco.
Lei, assieme ad altri due ragazzi, formano il Tactics Club. Questi giovani con problemi di socializzazione si rifugiano in un mondo fantastico, quello del gioco di ruolo, per trovare una dimensione in cui essere a proprio agio. Ma Alicia sarà coinvolta anche nelle storie degli studenti degli altri club e, aiutandoli nei loro vari problemi adolescenziali. Allo stesso tempo lei stessa crescerà emotivamente, sviluppando fiducia nelle sue capacità e un'empatia che le permetterà di trovare nuovi amici al di fuori della sua comfort zone.

Imparare è facile!
Le avventure personali di Alicia si intrecceranno con il suo passatempo al Tactics Club, il gioco di ruolo Curses and Catacombs (molto simile al celebre Dungeons & Dragons). Così alterneremo le parti di visual novel con dei combattimenti in classico stile gioco di ruolo a turni, in cui gli alter ego dei ragazzi del club saranno impegnati in epiche battaglie contro mostri sanguinari. A dire il vero, le battaglie saranno molto semplici, quasi scontate, per chi è già avvezzo a questo tipo di scontri. Chi si avvicina per la prima volta o non ha molta esperienza a riguardo, troverà un ottimo modo per prendere confidenza con i videogiochi di combattimenti tattici. Le battaglie non saranno mai frustranti o punitive ma anzi, regaleranno la soddisfazione di trionfare agilmente.
Un brivido, per quanto riguarda la tattica di combattimento, viene dato dall'inserimento di nuovi personaggi durante l'avventura, che si andranno ad aggiungere ai tre iniziali. Potremo così scegliere di usare diverse classi di avventurieri e i loro relativi poteri in maniera alternativa, combinandoli per creare ottime sinergie. Sarete più propensi a usare la magia di Anjaya, l'alter ego di Alicia, la forza bruta del paladino Eowald, oppure i poteri psionici dell'investigatrice Jania?
Non giudicare il libro dalla copertina
La grafica stile fumetto e la visuale isometrica di Wintermoor Tactics Club si addice bene alla parte narrativa del videogioco. La storia si svolgerà tra cinque location, composte a loro volta da due o tre stanze. Spesso dovremo far la spola tra una e l'altra, per soddisfare le richieste d'incontro con personaggi secondari o per raccogliere oggetti specifici. Questi continui spostamenti risultano, a lungo andare, piuttosto fastidiosi per via dei prolungati caricamenti sulle console di vecchia generazione. La stessa problematica, chiaramente, non sussiste giocando in retrocompatibilità su PlayStation 5. La colonna sonora di Wintermoor Tactics Club ci accompagnerà in maniera delicata fino all'epilogo finale, e, anche se a volte potrebbe apparire ripetitiva, l'alternanza con il tema dei combattimenti evita di renderla troppo noiosa.

Vale la pena di tornare a scuola?
Wintermoor Tactics Club è un videogioco sicuramente riuscito e il suo intento di parlare di ragazzi liceali, dei loro piccoli problemi e di come affrontarli, lo rende appetibile a un pubblico di quella specifica fascia d'età. Le parti di combattimento sono di richiamo per chi volesse approcciarsi per la prima volta ai giochi di strategia a turni, ma allo stesso tempo poco profonde per chi già li conosce questo tipo di meccaniche. Sarebbe stato bello poter schierare sulla griglia di combattimento più di tre personaggi alla volta o poterli personalizzare ed evolvere. Invece, ci si ritrova con le stesse abilità dall'inizio alla fine della partita, a meno che non si intraprendano delle missioni secondarie per conquistare degli artefatti in grado di modificare leggermente le caratteristiche del personaggio. Peccato anche poter utilizzare un solo artefatto per volta. Un altro piccolo problema è la presenza della sola lingua inglese, un ostacolo da considerare prima dell'acquisto.
Trofeisticamente parlando: sbagliando si impara
I trofei di Wintermoor Tactics Club sono trenta e comprendono un trofeo di Platino. La durata di questo videogame non è lunghissima e, anche se portare a termine tutte le quest secondarie è uno dei requisiti per ottenere il Platino, non sarà affatto una sfida estenuante. Accanto a questa richiesta ci sarà anche quella di ottenere la valutazione S in ogni combattimento, obbiettivo facilmente raggiungibile con un po' di attenzione o ripetendo lo scontro. L'ultima cosa di cui ricordarsi sarà di usare lo stesso cattivo nelle avventure create da Alicia, quando farà da master.
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