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Hearthstone: Uniti a Roccavento - recensione

Sono ormai una decina di giorni che noi di Eurogamer siamo giunti a Roccavento, la capitale dell'Alleanza, e ci siamo presi tutto il tempo per capire se le nuove 135 carte appena rilasciate siano state all'altezza dell'attesa. Dopo la nostra prova in anteprima non possiamo negare che eravamo trepidanti di poter tornare a giocare con le Serie di Missioni, con i Ferri del Mestiere, con i nuovi Mercenari, con le Cavalcature e con gli Scambi; missioni e mercenari a parte, sono tutte caratteristiche ricavate da World of Warcraft e per chi non avesse letto il nostro precedente pezzo vi andremo a rissumere brevemente queste novità, per poi entrare nel vivo della recensione.



Le serie di Missioni sono magie dal costo di 1 mana che avremo sempre nella nostra mano iniziale e che dovranno essere completate in 3 step; dopo ogni step riceveremo un piccolo premio, mentre il premio finale sarà la versione definitiva, finale del nostro mercenario. I nuovi mercenari sono carte potentissime che una volta giocate ci daranno una win condition tale da poter chiudere la partita in pochissimi turni.



I Ferri sono armi prive di attacco che andranno a fornirci dei bonus, le cavalcature delle magie che potenzieranno un nostro servitore, mentre le carte dotate di scambio potranno essere rimesse nel mazzo in qualsiasi momento spendendo 1 solo mana, scambiandole appunto con un'altra. Ora che abbiamo fatto chiarezza possiamo finalmente parlarvi delle nostre impressioni e possiamo dirvi che abbiamo avuto bisogno di tempo per metabolizzarle.



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14 agosto 2021 alle 12:10