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The Medium (PS5) - recensione

Abbiamo già avuto modo, all'inizio del 2021, di recensire The Medium, un affascinante horror psicologico in terza persona sviluppato da Bloober Team, la talentuosa casa di sviluppo già conosciuta per piccole perle come i due Layers of Fear e Observer.



A distanza di diversi mesi, la nuova fatica della software house polacca ha raggiunto anche l'ecosistema PlayStation. Abbiamo confrontato le diverse versioni del titolo in un articolo precedente e, dopo aver avuto modo di sperimentare in modo diretto questa nuova edizione del gioco, non possiamo che confermare quanto già discusso: su PlayStation 5, The Medium offre una risoluzione superiore ma, salvo futuri aggiornamenti, manca del ray-tracing (e questo influenza non poco la resa estetica di alcune sezioni).



Presenta poi uno stuttering più frequente nonostante il framerate non superi mai i 30fps e, ultimo ma non meno importante, richiede tempi di caricamento superiori, a volte persino doppi in durata rispetto all'ecosistema Microsoft e alla versione PC, la quale (ovviamente con i settaggi al massimo) resta imbattuta per prestazioni e resa visiva.



Nonostante non si tratti quindi di un porting particolarmente memorabile, The Medium su PlayStation 5 ha comunque qualcosa d'interessante e originale da offrire: ci riferiamo ovviamente alle feature del controller proprietario di Sony, il DualSense: l'esperienza di gioco vede implementati il sensore di movimento, il microfono integrato e, soprattutto, i grilletti adattivi, per un'esperienza decisamente più immersiva e coinvolgente rispetto al passato.



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14 settembre 2021 alle 12:10