Outer Wilds: Echoes of the Eye - recensione
Spesso è difficile rimanere lucidi quando si parla di Outer Wilds. Ogni volta lo facciamo quasi controvoglia, e dopo diversi minuti trascorsi a decantare le qualità del titolo di Mobius Digital, finiamo inevitabilmente col trovarci di fronte ai portoni delle case citofonando a completi sconosciuti, ansiosi di raccontare quanto sia bello ed avvolgente il viaggio nel sistema solare del nostro piccolo esploratore di Cuore Legnoso.
La stima e la considerazione di cui Outer Wilds gode è assolutamente meritata, e curiosamente non ha origine nei diversi premi che il gioco si è portato a casa col passare degli anni. Certo, le numerose nomination ai Game Awards e ben tre BAFTA vinti in una sola edizione rappresentano una bella pubblicità, ma la creatura di Mobius Digital è tuttora sconosciuta alla stragrande maggioranza dei videogiocatori, mentre circola e si diffonde attraverso il passaparola come quei VHS bootleg degli anni '90 che diventavano dei cult senza nemmeno aver mai sfiorato una sala cinematografica.
