Mi sono innamorato della campagna di Halo Infinite e non mi importa di quel che pensa la gente - editoriale
Nei primi momenti di Halo 2, mentre Master Chief e il Sergente Johnson venivano insigniti di tutti gli onori dall'UNSC, l'Arbiter veniva trascinato al cospetto dell'Alleanza per la sua punizione. Deriso e umiliato, era segnato davanti a tutti con l'indelebile Marchio d'infamia, la più grande forma di disonore che un Covenant, e specialmente un Sangheili, possa subire.
Dopo quella prima, maledetta presentazione della campagna di Halo Infinite, il nuovo titolo della longeva serie di Microsoft ha subito per certi versi la stessa sorte dell'Arbiter, venendo ostracizzato per la qualità di un'esperienza single player che per molti, fino a ieri, semplicemente non esisteva.
