Apsulov: End of Gods – Recensione
Apsulov: End of Gods è un gioco dotato di una trama misteriosa che mischia horror, cyberpunk e mitologia norrena. I ragazzi di Angry Demon Studio saranno stati in grado di amalgamare bene questi elementi senza rendere il tutto un insieme caotico di cose differenti? Scopritelo nella nostra recensione!
Un horror tra vichinghi e cyberpunk
Appena avviato il gioco, ci ritroviamo in un santuario di acciaio e cemento, costruito per sfruttare i mondi di Yggdrasil e per ospitare un artefatto, sepolto da secoli. Un'intelligenza artificiale, controllata da una divinità, innesta alla protagonista delle componenti cibernetiche. La protagonista riesce a scappare, ma subito si renderà conto di essere prigioniera in un enorme centro di ricerca situato in Svezia. In un mondo diviso tra tecnologia e artefatti magici, il caos regna sovrano sugli umani, infatti, pur di cercare delle risposte, essi hanno riportato alla luce un'antica divinità che porta alla devastazione del mondo. Sarà nostro il compito di trovare il nostro scopo e il nostro destino e fare chiarezza su tutto l'accaduto.

Innesti cibernetici
All'inizio del gioco, la protagonista è indifesa: possiede solo una vista potenziata che ci permette di rendere visibili cose che non lo sarebbero al semplice sguardo umano. Durante il primo capitolo non avremo la possibilità di reagire agli attacchi dei nemici; infatti, nei primi frangenti, sembra strizzare l'occhio alle opere dei Frictional Games (Amnesia, SOMA), ma successivamente saremo in grado di colpire i nemici grazie ad un braccio cibernetico che ci verrà impiantato, alimentato con delle celle di energia, che ci permetterà anche di manomettere porte e condotti. Inutile dire che l'approccio stealth è comunque consigliato, soprattutto alle difficoltà più elevate, in quanto le cariche non sono infinite e bisogna saperle gestire sfruttando le varie stazioni energetiche disseminate per il centro di ricerca.

Post mortem
Morire potrebbe essere una cosa non così frequente, soprattutto alla difficoltà più bassa, ma per “facilitarvi” il tutto il gioco vi viene incontro. Qualora doveste morire, infatti, sarete catapultati nell'Etere, dove dovrete risolvere un minigioco che, se portato a termine con successo, vi permetterà di riprendere il gioco dall'esatto punto in cui siete morti. In caso contrario, ricomincerete dall'ultimo salvataggio, ma non temete: il gioco è davvero generoso sotto questo punto di vista.
Attenzione: alla massima difficoltà, usare i punti di salvataggio vi trasporterà direttamente nell'Etere per risolvere il minigioco, se fallite morirete e riprenderete dall'ultimo salvataggio.
Esperimento riuscito?
Senza ombra di dubbio il punto di forza di Apsulov: End of Gods è la trama: criptica ma mai scontata, scandita da un buon ritmo di gioco. Anche il lato tecnico risulta essere abbastanza solido: ambientazioni ben riuscite e buon comparto luminoso/sonoro.
Apsulov: End of Gods non è però esente da difetti. Ovviamente bisogna tenere in considerazione il fatto che non ci troviamo davanti ad un prodotto tripla A, sia chiaro, ma sicuramente si sarebbe potuto fare qualcosina in più per la parte horror. Seppur ci siano dei momenti di tensione, il gioco non riesce ad incutere vera e propria paura, soprattutto una volta che si è in grado di rispondere agli attacchi dei nemici.
Infine, i puzzle. Essi possono essere considerati sia un pregio che un difetto, dipende dal modo di giocare di ogni singolo giocatore. Non vi aspettate di dover risolvere puzzle tremendamente difficili, sono tutti molto semplici da risolvere (cercare codici o lanciare attacchi al momento giusto). Ciò permette al gioco di progredire in maniera più fluida e di far concentrare maggiormente l'attenzione del giocatore sulla trama del gioco, ma sicuramente osare un po' di più nella loro realizzazione non avrebbe guastato.

Trofeisticamente parlando: potrebbe servire una mano dagli dei
La lista trofei di Apsulov: End of Gods conta trentanove trofei con un Platino, tre ori, dodici argenti e ventitré bronzi. Per poter raggiungere il trofeo di Platino dovrete completare il gioco alla massima difficoltà che però non è disponibile dall'inizio, quindi due run sono obbligatorie; dovrete assistere ad entrambi i finali; raccogliere tutti i collezionabili, finire il gioco in meno di due ore (è possibile farlo anche alla difficoltà più bassa) e qualche altro trofeo di miscellanea. Non proprio un'impresa per pochi eletti, ma i trofei legati a finire il gioco alla massima difficoltà e in meno di due ore potrebbero creare qualche grattacapo. Nulla di così insormontabile, con un po' di pazienza riuscirete nell'impresa.
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