The Riftbreaker – Recensione
Mischiare tanti generi e fare in modo che il risultato non sia un disastro. Anzi, tutto il contrario! Questo è un riassunto molto breve di quello che è The Riftbreaker, la produzione targata EXOR Studios esclusiva next-gen. Fermarsi a questo sarebbe riduttivo, perciò andiamo avanti ad analizzare fino in fondo l'opera del team polacco.
Armiamoci e partiamo, Mr. Riggs ti proteggerà
Le premesse sono tra le più scontate per le opere sci-fi; sostanzialmente l'umanità è in cerca di una nuova casa e si inventa di tutto per poter colonizzare nuovi pianeti. In The Riftbreaker si è pensato bene, tanto per evitare catastrofi ben più grosse come intere colonie spazzate via, di inviare una sola persona alla volta su ogni pianeta. Così i sistemi di teletrasporto istantaneo catapulteranno la nostra Ashley Nowak su Galatea 37 in una missione di ricognizione. Il ricco e coloratissimo pianeta sarà il luogo perfetto per il futuro dell'umanità? Spetterà a noi renderlo tale!
Beh, comunque non saremo proprio soli. Vivremo praticamente all'interno di un mech, Mr. Riggs, che permetterà di muoverci nella mappa da cima a fondo, di costruire la nostra base e di difenderci dalle minacce nemiche. The Riftbreaker è, in sostanza, un miscuglio di generi incredibile: meccaniche da strategico in tempo reale, action, dual stick shooter e base builder sono fuse tutte nello stesso prodotto e in modo incredibilmente omogeneo.
Un tranquillo pianeta alieno
Il nostro primo compito su Galatea 37 sarà quello di instaurare una base per condurre le nostre operazioni. Risorse fondamentali delle prime ore di gioco saranno carbonio e minerali di ferro, ma col passare del tempo ne scopriremo altre che ci permetteranno di far avanzare le nostre tecnologie. Le risorse andranno estratte e per questo dovremo ben presto installare dei sistemi automatizzati che richiederanno un certo quantitativo di energia elettrica. In realtà, come potete immaginare tutto quello che costruiremo avrà bisogno di elettricità e i modi per procurarsela saranno molteplici.
I pannelli solari, per esempio, ci permetteranno di alimentare le apparecchiature di giorno, ma dovremo anche pensare a sistemi di conservazione o fonti di energia alternative per avere una riserva adeguata durante la notte. Il bello è che, più organizzeremo gli impianti e le varie linee elettriche e più avremo la possibilità di gestire le cose in modo modulare e, quindi, di uscire facilmente da brutte situazioni. Essere a corto di energia elettrica durante la notte, infatti, metterà fuori gioco anche le nostre torrette di difesa, esponendoci ancora di più al pericolo.
Organizzare tutto nel modo giusto
Servono massima precisione e pianificazione, che se da un lato stimolano il giocatore, dall'altro possono diventare frustranti. Calcolare male il fabbisogno di energia, la produzione di munizioni o i tempi di estrazione delle materie prime vi porterà a complicate situazioni di stallo, ricorrendo nemici qua e là adottando soluzioni di fortuna. Inoltre, man mano che andremo avanti arriveranno sempre più frequentemente attacchi con nemici sempre più grossi ed eventi naturali che, spesso, metteranno in difficoltà i nostri sistemi.
Nonostante questo, The Riftbreaker a modo suo diverte veramente tanto. Non ci si può fermare un attimo, non potete riposarvi per più di un minuto perché, quel tempo, lo avreste potuto impiegare per ricostruire una barriera o migliorare qualcosa della vostra base. A rincarare la dose ci pensa un ricco albero di ricerche da sbloccare per accedere a nuove tecnologie, a nuove armi e a nuove mod per il nostro mech. Lanciafiamme, minigun, granate e tanto altro saranno la base per poter affrontare i pericoli sempre crescenti nascosti da Galatea 37. Non mancano i loot, ovviamente. Una buona parte di questi vengono rilasciati dai nemici mentre altri si trovano nella mappa in luoghi specificatamente segnalati. Le diverse aree pongono sfide differenti, pronte a stravolgere tutte le strategie messe in atto precedentemente.
Insomma, The Riftbreaker è un po' di tutto. Uno strategico e sfrenato sparatutto dall'alto in cui chi si ferma è perduto; trenta secondi prima stavate riorganizzando le risorse e ora dovrete cercare di difendere il vostro quartier generale per non perire sotto le forze di quegli animaletti alieni. E' maledettamente divertente ma non è adatto a chi preferisce rilassarsi.

Colorato, dinamico e curato
Pur sembrando apparentemente un videogioco mobile, The Riftbreaker è invece una bella sorpresa anche pad alla mano. Il primo impatto è subito positivo, fugando ogni dubbio sulla qualità del titolo e sulle capacità di EXOR Studios. Galatea 37 è coloratissimo, con una buona parte di elementi a schermo distruttibili e una resa grafica davvero soddisfacente in risoluzione 4K con ray tracing sulle ombre. Potevano farsi mancare il supporto al DualSense? Certo che no! Anche se in maniera timida, i grilletti adattivi del pad di PlayStation 5 vengono tirati in ballo egregiamente quando si utilizzano le armi del mech.
EXOR Studios, inoltre, ha stilato una vera e propria roadmap per i contenuti in arrivo nei prossimi mesi. Entro la fine del 2021 arriverà il supporto alle mod degli utenti e all'editor delle mappe. Fra 2022 e 2023 è previsto l'arrivo di DLC a pagamento con nuove missioni e del tanto richiesto multiplayer online. Insomma, The Riftbreaker diventerà un prodotto ancora più completo e divertente. Da segnalare la mancanza della localizzazione in lingua italiana, anche se il prodotto rimane altamente fruibile anche da chi conosce poco la lingua anglossasone.
Trofesticamente: Galatea is Mine
Il trofeo di Platino di The Riftbreaker non è sicuramente una di quelle passeggiate di salute. Ci sono alcune coppe legate all'esplorazione e, soprattutto quelle dorate, vi chiederanno di completare la campagna o la modalità Sopravvivenza, così come di completare il 75% del bestiario. L'elenco trofei di The Riftbreaker lo trovate sul nostro forum.
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