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House of Gucci Recensione - Una saga famigliare assai distorta

Per quale motivo può interessare un film su un'arrampicatrice sociale, fin da giovane mirata al salto di classe attraverso la sua avvenenza, decisa a scalare le vette del successo mondano e ad accumulare soldi, finché morte non vi separi? Può interessare se i personaggi sono stati noti alle cronache mondane abbastanza recenti e soprattutto se la morte che ha separato la coppia non più felice, è stata inflitta dalla donna in questione, per mano di un sicario prezzolato.



Questa infatti è la storia di Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci, giovani e belli negli anni 70/80, al centro della vita mondana, degli scandali finanziari, della cronaca rosa e poi nera. Peccato che il film diretto da Ridley Scott, che è tratto da libro The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and Greed scritto da Sara Gay Forden, si dichiari subito "liberamente ispirato" alla vera vicenda e questo crei quella sensazione di imbarazzo che si prova quando si vedono attribuire parole e azioni a personaggi della storia recente, alcuni ancora viventi, mentre si dà un'arbitraria versione dei fatti, con pure qualche imprecisione non da poco.



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5 dicembre 2021 alle 11:10