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White Shadows – Recensione Speedrun

È con White Shadows che il team tedesco di Monokel fa il proprio debutto sulla scena videoludica, e lo fa affrontando temi molto delicati. Traendo maggiormente ispirazione da Limbo, affronteremo l'avventura in un mondo distopico tra luci e ombre.



Ombre bianche



Ancora prima di arrivare nel menù principale il gioco stesso ci avvisa che affronteremo tematiche delicate quali violenze, razzismo, xenofobia e molto altro. E sono proprio queste le fondamenta su cui fa forza il titolo.



In una società distopica e capitalista qui rappresentata da animali antropomorfi noi guideremo Ravengirl, una ragazza corvo, e come lei tanti altri, in una fuga per la libertà in una città dal tocco steampunk immersa in luminosi neon e ombre dal colpo d'occhio artisticamente notevole. Durante il nostro percorso (un paio d'ore saranno più che sufficienti a raggiungere i titoli di coda) ci saranno rivolti messaggi di propaganda con il chiaro intento di discriminarci agli occhi di tutti e assisteremo a scene di natura cruda e violenta.



Minimal is chic



In questa tipologia di gioco il gameplay è sempre minimalista e funzionale, infatti White Shadows non fa eccezione, un tasto per saltare e un altro per interagire oltre che per muoversi, e nulla più. Il team avrebbe potuto osare di più per proporci più fasi di gioco di tipo stealth e platform – sempre ben voluti ma purtroppo si contano su una mano – e rimanendo quindi concentrati sulla trama e sui temi.



Apprezzata l'idea di utilizzare brani di orchestra sinfonica in determinati momenti per spezzare dal silenzio della solitudine che ci accompagna nel nostro viaggio come ad esempio il volo del calabrone di Korsakov ed anche la cavalcata delle valchirie di Wagner.



Nota dolente invece sul fronte tecnico. Abbiamo riscontrato alcuni cali di frame rate ma anche diversi freeze del protagonista, niente che una patch possa risolvere, ma ci saremmo aspettati un po' più di cura nei dettagli per il design. Certe cose faranno storcere il naso a molti e si fa fatica a credere che il gioco sia uscito solo per PlayStation 5.



Trofeisticamente parlando: I really need this



Il Platino di White Shadows ci viene servito su un piatto d'argento in quanto vi occuperà al massimo due o tre ore. Ci saranno solo alcune situazioni di tipo trial and error che richiederanno al massimo un paio di tentativi, ma comunque niente di frustrante. Qui trovate l'elenco dei trofei con tanto di guida pronta per portarvi a casa un nuovo Platino.




L'articolo White Shadows – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.

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27 dicembre 2021 alle 10:00

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