The Dead Tree of Ranchiuna – Recensione Speedrun
The Dead Tree of Ranchiuna, sviluppato da Tonguç Bodur e pubblicato da eastasiasoft, è un gioco semplice da categorizzare: si tratta di un walking simulator con leggerissime influenze di puzzle game. Se volete scoprire di più sul titolo e tutto quello che ha da offrire, non vi resta che leggere la nostra recensione.
Verso casa
In The Dead Tree of Ranchiuna impersoniamo un ragazzo che, dopo essere andato via dal suo paesino natale per studiare e trovare fortuna in città, decide di ritornarci. Al suo ritorno, però, il piccolo villaggio, composto solo da una manciata di case, appare abbandonato e le sole cose a farci compagnia saranno i nostri ricordi. Saremo chiamati, infatti, a vagare per il paesaggio montano in cui è ambientato il gioco per rivivere la nostra vita.
Man a mano che avanzeremo nel gioco, il nostro personaggio inizierà ad avere visioni sempre più frequenti di un tragico evento avvenuto tempo prima. Non avendo un filo cronologico, sarà nostro il compito di rimettere tutti i tasselli al posto giusto per svelare i misteri che si celano in questo piccolo villaggio abbandonato.
Potenziale sprecato?
Il titolo in questione ha sicuramente del potenziale: le buone premesse e l'idea di una formula di gioco simile all'ottimo The Vanishing of Ethan Carter, hanno fatto si che le aspettative fossero, forse, un po' troppo elevate. Non bisogna di certo tralasciare il fatto che ci troviamo difronte ad un titolo indie, sviluppato da una sola persona, ma sicuramente il gioco soffre di diverse incertezze.
Seppur la storia sia la parte trainante dell'intero gioco, in alcuni tratti risulta essere troppo criptica e poco chiara, smorzando un po' l'immersività che il titolo vuole creare con le sue atmosfere e musiche.
Sicuramente l'OST del gioco risulta essere di pregevole fattura, con musiche ed effetti che si amalgamano quasi perfettamente con ciò che stiamo vivendo. Peccato, però, che in alcuni frangenti, sembra quasi che l'intero comparto sonoro smetta di funzionare, lasciandoci completamente a digiuno di suoni e rumori. Probabilmente una scelta voluta da parte dello sviluppatore, ma sicuramente inverosimile, dal momento che ci troviamo in una foresta.
Il comparto tecnico è quello che, purtroppo, risente maggiormente della natura indie del gioco. Le texture, in parecchi punti, faticano a caricare e ad essere nitide; inoltre, il frame rate è davvero ballerino, con improvvisi cali vertiginosi.
Infine, è doveroso segnalare che il gioco soffre di fastidiosi crash improvvisi che vi costringeranno a ripetere sezioni più o meno lunghe. Il salvataggio è automatico, quindi potrebbe succedere che il gioco crashi poco prima del punto di salvataggio successivo, costringendovi a ripetere l'intera sezione.
Puzzle solo abbozzati
Seppur The Dead Tree of Ranchiuna sia un walking simulator e quindi non pensavamo di aspettarci puzzle complicati da risolvere, ci sentiamo comunque in dovere di spendere due parole al riguardo dal momento che sono presenti. Aggiungere dei puzzle da risolvere, è stata la scelta giusta? Francamente, i puzzle sono veramente ridicoli da risolvere: degli interruttori da azionare per aprire tre cancelli. Non aggiungono nulla di memorabile al titolo ma, nella loro semplicità, non vanno comunque ad intaccare il flusso del racconto quindi, per quello che il gioco vuole offrire, paradossalmente, possono essere considerati “funzionali”.
Trofeisticamente parlando: una passeggiata nel bosco
L'elenco trofei di The Dead Tree of Ranchiuna conta tredici trofei, tra cui un Platino, undici ori e un argento. Aggiungere il trofeo più ambito nella vostra bacheca si tradurrà in una semplice passeggiata nel bosco; tutti i trofei sono legati alla storia, che può essere completata in circa due ore (bug e crash permettendo).
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