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Summertime Madness – Recensione

Vestire i panni di un pittore è l'esperienza che punta a regalarci Summertime Madness, che abbiamo analizzato in un'ampia recensione. Il team tutto italiano di DP Games porta i giocatori in mondi onirici con premesse davvero particolari.



Guerra e pennelli



A dispetto di un'introduzione delicata e di una copertina che sembra tutt'altro che aggressiva, Summertime Madness racconta una storia cruda e intensa. Siamo infatti a Praga, l'anno è il 1945 e la Seconda Guerra Mondiale, seppur quasi al termine, continua a infuriare. L'offensiva di Praga si è infatti conclusa da poco. L'ultimo grande scontro europeo, combattuto nel mese di maggio tra le residue truppe tedesche e quelle sovietiche lascia ancora scorie.



In mezzo a questa violenza un talentuoso pittore, ormai sfinito dagli orrori di cui gli uomini sono capaci, si rifugia nei suoi dipinti. L'artista riesce infatti a creare quadri meravigliosamente pacifici, in cui si potrebbe persino sperare di trovare rifugio. Proprio questa speranza smuove il Diavolo che, avvertito il desiderio del pittore, gli propone un patto: entrare nei dipinti.



Il protagonista accetta, consapevole che se entro mezzanotte non riuscirà a trovare una via di fuga rimarrà bloccato per sempre in un mondo da lui stesso creato. Inizia così un walking simulator pieno di enigmi, in cui si dovrà trovare una via di fuga prima della scadenza imposta dal Diavolo.



Tic tac, tic tac



Summertime Madness, consapevole della diversa tipologia di giocatori, non punta tutto su un'unica opzione, permettendo di decidere la quantità di tempo a propria disposizione per tentare la fuga. Tre scelte (illimitato, sei ore e tre ore) per andare in contro a ogni tipologia di utente.



Chi desidera un'esperienza tranquilla, senza ansia, può decidere di esplorare il mondo senza l'ansia del cronometro. Chi invece vuole vivere le preoccupazioni del pittore può lanciarsi nella sfida avanzata. Quale che sia la decisione, il titolo di DP Games non muta la sua essenza: un vasto mondo da esplorare in cui risolvere una serie di puzzle ambientali.



Gli scenari sono fin da subito magnifici e carichi di dettagli, con l'effetto del vento che smuove l'erba oppure lo svolazzare di farfalle e insetti. Non fatevi ingannare però, perché Summertime Madness riesce ad alternare con buona cadenza ambientazioni luminose ad altre decisamente più cupe, mostrando qualità grafiche davvero interessanti per una produzione indipendente. Non mancano purtroppo alcune aree meno ispirate, ma si tratta solo di momenti sporadici nel corso di un'esperienza più che soddisfacente.




Segui l'istinto



Detto della grafica, è il momento di parlare del cuore di Summertime Madness, ossia gli enigmi che il giocatore deve affrontare. Salvo sporadiche indicazioni che spiegano come interagire con l'ambiente, le sfide non offrono alcun tipo di suggerimento o informazione. L'interpretazione della prova viene lasciata totalmente al giocatore, che deve quindi capire cosa i vari meccanismi fanno e come usarli a suo vantaggio.



Il risultato è un gioco in stile The Witness, che spinge a spremersi le meningi, lasciando però a volte la risoluzione al caso. Molto spesso infatti la soluzione più efficace si traduce in una serie di tentativi fino a trovare la quadra. Nonostante questo, il gioco di DP Games riesce a regalare momenti davvero interessanti, con prove tutt'altro che banali.



In tutto questo viene un po' trascurata la trama che, non venendo supportata da grandi dialoghi, non si delinea mai veramente. Nonostante questo il finale, che può ovviamente essere raggiunto in meno di tre ore, ha un suo perché e riesce a premiare i giocatori più abili e tenaci.



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Meglio di Dalì



Come abbiamo spiegato nel secondo paragrafo di questa recensione, il lato artistico di Summertime Madness gioca un ruolo chiave nell'esperienza. Le ambientazioni oniriche e fiabesche sono di pregevole fattura, sorrette da una grafica molto valida. Nonostante questo, complice l'assenza d'indicatori, in alcune zone si rischia di perdersi con troppa facilità.



La visuale in prima persona è invece una scelta azzeccata, e permette di godere appieno di ogni piccolo dettaglio inserito da questi abili ragazzi italiani. Molto valida anche la colonna sonora, che offre brani pacati in grado di accompagnare l'esplorazione e favorire la meditazione durante gli enigmi più complessi.



Un po' troppo risicata, come già accennato, la profondità della narrazione, che sembra un po' trascurata in favore della qualità del comparto tecnico. Nonostante questo sottolineiamo con piacere che, seppur appoggiandosi ad aNc Studios, i ragazzi di DP Games hanno voluto mantenere la loro anima e localizzare interamente il gioco in italiano, doppiaggio compreso.



Trofeisticamente parlando: due pennellate d'oro



Da un gioco completabile in un massimo di tre ore non ci si può aspettare un Platino lungo. La lista trofei di Summertime Madness può infatti essere completata in circa un'ora e mezza, seguendo eventuali guide, oppure impiegando qualche minuto in più ma dedicandosi a esplorare il mondo. In entrambi i casi si tratta di un Platino semplice e rapido, perfetto per tutti i cacciatori.




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6 marzo 2022 alle 17:10

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