A Sketchbook About Her Sun – Recensione
Nei pressi di Milano, disperso nella nebbia, giace un piccolo team di sviluppo indipendente di nome Team SolEtude. Specializzato in visual novel, ci apprestiamo oggi a recensire A Sketchbook About Her Sun, avventura interattiva pubblicata su PlayStation 4 e PlayStation 5 in aprile grazie al supporto di Fantastico Studio. Il viaggio nei pensieri di Lucia ci ha convinti? Scopritelo nella nostra recensione!
Promozione musicale
A Sketchbook About Her Sun altro non è che un metodo alternativo e multisensoriale di ascoltare un album. L'opera musicale in questione è Planet X di Red Ribbon. Si tratta di un album alternative indie composto da undici brani di durata medio-breve, accomunati da un sound sporco ma corposo e una profonda voce femminile di notevole impatto. Interpreteremo Lucia, un'artista assolta nei propri pensieri legati a un ragazzo per il quale nutre dei sentimenti decisamente contrastanti. Non è ben chiaro se tali pensieri siano ricordi passati, desideri o paure future o pensieri attuali. Questa nebbia concettuale può confondere alcuni fruitori come incuriosirne altri, dipende esclusivamente dal vostro modo di approcciarvi al titolo.
L'esperienza si ramifica in una sorta di stream of conscousness interattivo. Nel mentre che la musica prosegue, si alterneranno poche immagini di Lucia e dell'ambiente circostante (piuttosto gradevoli) e delle scelte concettuali, permettendoci di orientare i pensieri della protagonista. A volte avremo a disposizione una sola scelta, a cui si oppone la possibilità di non scegliere niente e non affondare in quel determinato pensiero. A volte saranno due i pensieri contrastanti. Lucia disegnerà sul proprio quaderno degli schizzi a matita che rappresentano il flusso di pensieri che sta avendo in quel momento. Al termine del capitolo (e della canzone), Lucia scriverà una pagina di diario sottolineando il risultato del flusso avuto e delle scelte da voi compiute.
La longevità dell'esperienza si allinea ovviamente a quella dell'album musicale a cui il titolo è inscindibilmente legato, dunque di una mezz'oretta complessiva. Alcuni capitoli sono più densi e intriganti nei contenuti rispetto ad altri che sembrano aver il ruolo di “riempitivo”.
Un lampo nel buio
L'idea di fondo di A Sketchbook About Her Sun è interessante (seppur non originalissima), ma il risultato che ne viene fuori è piuttosto fine a se stesso. Non contestiamo la struttura dell'opera, che può piacere come no ma è una scelta identitaria degli sviluppatori che rispettiamo. Quel che contestiamo è la forma con cui è stata realizzata. Le pagine di diario a fine capitolo sono eccessivamente sintetiche, rivelandosi come una mera riproposizione delle parole selezionate durante lo stream of consciousness inserite in delle brevi frasi sconnesse fra loro. Abbiamo provato più run ma il susseguirsi degli eventi è esattamente il solito e sembra non giungere a una conclusione vera e propria.
Il fatto di dover vincolare il capitolo alla lunghezza dei brani provoca dei tempi morti evidenti, con tanto di animazioni ripetute. Il capitolo legato al brano di punta dell'album (e che gli dà il titolo, “Planet X”) è indubbiamente il meglio riuscito. In questo capitolo, vedremo direttamente lo sketchbook con gli schizzi di Lucia che vengono corretti, cancellati o modificati man mano. Ci sentiamo di dire che se l'intera opera fosse stata così, avremmo assegnato la sufficienza, sia per una diversa resa visiva, sia per una capacità nettamente più marcata di trasmettere le sensazioni della protagonista.
In sostanza, riteniamo il lavoro di Team SolEtude inconcludente nonostante a tratti sia emerso un potenziale non da poco. Senza rancore e nutrendo delle sincere speranze per il futuro, rimandiamo al prossimo appello il team milanese. A buon rendere!
Trofeisticamente parlando: butta la pasta!
La lista trofei di A Sketchbook About Her Sun è particolarmente preziosa, poiché undici trofei su tredici sono d'oro. Ottenere il Platino sarà una passeggiata. L'unico trofeo “mancabile” è legato al completare una run senza selezionare mai alcuna opzione decisionale. Tecnicamente potreste ottenere tutti i trofei in un'unica run, ma vi rovinereste seriamente il gioco solo per “risparmiare” mezz'ora. Molti di voi buttano via decine di ore a cercare collezionabili con le videoguide nei Tripla A Open World, quantomeno abbiate la decenza di concedere mezz'ora a questo prodotto nostrano realizzato con tanta passione.
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