Redout 2 Recensione, correre a gravità zero sulla scia di WipeOut e F-Zero
Le corse futuristiche anti-gravità hanno indubbiamente vissuto i tempi d'oro a cavallo tra gli anni ‘90 e il primo decennio degli anni 2000. F-Zero e WipEout sono stati sicuramente i punti di riferimento del genere per diverso tempo, con tanti capitoli e sequel per diverse generazioni di console, ma abbiamo avuto anche interessanti outsider come Tunnel B1 o Fatal Inertia.
Con Sony che ha recentemente chiuso lo Studio Liverpool responsabile di WipeOut e Omega Collection che sembra di fatto il canto del cigno della serie, nonché Nintendo che ha abbandonato da decenni F-Zero nonostante un nuovo capitolo sia richiestissimo dai fan, era arrivato quatto quatto Redout degli italiani 34BigThings a tentare di prendersi lo scettro di migliore racing anti-gravità.
Lo avevamo lodato nella nostra recensione per il gran senso di velocità che si provava correndo e per le interessanti idee messe bene in pratica, ma Redout aveva peccato in alcuni aspetti sia per quanto riguarda il gameplay, lo sviluppo e gli add-on veicolati tramite DLC e patch. Con diverse versioni e tanti DLC senza un season pass, la community ne è risultata inevitabilmente frammentata e il risultato è stato un online praticamente morto poco dopo il lancio, che nemmeno l'abilitare il crossplay tra Steam e Epic Games ha aiutato a resuscitare.
