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Star Ocean: The Divine Force – Recensione

Il franchise di Star Ocean affonda le sue radici fino al 1996, anno dell'uscita del capostipite che passò alla storia per essere stato uno dei primi giochi di ruolo nipponici a dare al giocatore la possibilità di alterare l'andamento della storia in base alle sue azioni e alle diverse opzioni di dialogo. Il franchise, però, non ha mai avuto tutta questa notorietà fuori dal Giappone e, in un periodo di uscite così imponenti, la paura che anche questo capitolo passi inosservato, è tanta. Ma Tri-Ace non si lascia scoraggiare e confeziona un pacchetto pronto a far divertire i fan dei JRPG e maggiormente quelli della serie. Armi in spalla, dunque, e preparatevi a partire per un lungo viaggio col party più strampalato di sempre.



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L'avventura inizia con la scelta del personaggio giocabile. Anche se la trama risulterà la stessa, i due personaggi, Raymond Lawrence e Laeticia Aucerius, avranno delle scene inedite e pensieri diversi durante la storia. Quest'ultima, un mix tra sci-fi e fantasy, inizia con Ray, e la sua ciurma di mercanti, vedersi attaccati da dei briganti e precipitare sul vicino pianeta Aster IV. Il pianeta, arretrato rispetto alla tecnologia spaziale utilizzata dal protagonista maschile, si trova ancora sotto una sorta di monarchia e proprio lì faremo la conoscenza di Laeticia, che insieme alla sua guardia del corpo si unirà a Ray in cambio di un favore. Terminati i rispettivi obiettivi il quadro diventerà più ampio, come da classica avventura JRPG. I due personaggi, infatti, si ritroveranno a dover difendere non solo il pianeta ma l'intera galassia da una minaccia terribile ed imponente.



Per capire bene tutti i passaggi di trama, bisognerebbe giocare Star Ocean almeno due volte. Il che risulterebbe un'impresa ardua e probabilmente anche stucchevole, data la mole di contenuti che si sarebbe costretti a ripetere. Ciò che rende davvero godibile le circa quaranta ore di gioco, però, è la caratterizzazione dei personaggi. Essi infatti saranno fuori da stereotipi e simili, si vedranno i loro rapporti crescere e ampliarsi, passare da un'iniziale diffidenza al più importante dei legami. Durante i viaggi, vere e proprie spedizioni, ci saranno scambi di battute, dialoghi e condivisione di pensieri tra loro. Questo fa si che anche il giocatore diventi parte del team e si affezioni ai personaggi. Sotto questo punto di vista, per chi non ha mai giocato uno Star Ocean, è possibile fare un paragone con il recente Tales of Arise, che ha non poche similitudini con il titolo.



Da rendere nota, però, l'assenza della lingua italiana. Data la presenza di un'enorme quantità di testo e filmati nel titolo, i non avvezzi alla lingua inglese potrebbero avere un bel po' di difficoltà a capire anche il più semplice dei tutorial.



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Oltre ad una buona narrativa, Star Ocean: The Divine Force offre anche una buona componente giocata. Con questo capitolo della serie, vediamo il brand totalmente consacrato nel genere action JRPG. Questo significa che i combattimenti avverranno in tempo reale, non ci saranno battaglie a turni, e l'esplorazione sarà libera e sotto il pieno controllo del giocatore. Le mappe di gioco non prevedono solo il pianeta Aster IV, poiché dopo le prime ore troveremo a nostra disposizione l'intera galassia da esplorare. Certo, non ci troveremo davanti a No Man's Sky, ma comunque si vedrà il gioco ampliarsi in modo esponenziale.



Il combat system sarà basato su punti AP che permetteranno gli attacchi, controllati con i classici tasti quadrato, triangolo e cerchio. Durante i combattimenti, e l'esplorazione, sarà possibile scambiare i personaggi, ognuno con le proprie caratteristiche. Queste ultime saranno gestibili dal menù di personalizzazione, che oltre a farvi potenziare e acquisire nuove tecniche, potrà farvi personalizzare il set di mosse nel modo che più vi aggrada. A tenere ulteriore compagnia al giocatore ci saranno statistiche, armature, armi, accessori e tanto altro di cui tener conto.



Punto focale del combat sarà l'androide D.U.M.A., una IA che vi permetterà di compiere azioni strepitose durante i combattimenti. Con esso si potrà volare per breve tempo, assaltare i nemici, stordirli ma anche parare e deflettere i colpi. Anch'esso sarà “governato” da una barra che una volta scarica non permetterà al giocatore di essere utilizzato. Ma per non rovinare l'azione, gli sviluppatori hanno ben deciso di rendere punti AP e barra VA ricaricabili in automatico. Questo permette dunque di non dover entrare in scomodi menù di pausa e utilizzare oggetti vari.



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Star Ocean: The Divine Force è tutto ciò che gli amanti dello sci-fi e del fantasy possano chiedere. Ambientazioni spaziali immense, ben curate e ricche di scorci incredibili, tutto ciò si unisce ad ambientazioni fantasy di vero rispetto, con borghi ben curati, creature da scoprire e character design degno di nota. Ma, e purtroppo non poteva essere tutto perfetto, molte volte ci si ritroverà davanti a soluzioni grafiche ed effetti visivi che faranno un bel po' storcere il naso.



Se nei personaggi e nelle ambientazioni primarie ci sarà una certa pulizia delle texture, dei modelli e simili, nelle situazioni “secondari” ci ritroveremo a dover combattere immagini disturbate e pop up di ambienti ed NPC. Stabile, invece, il comparto frame-rate durante i combattimenti e le esplorazioni. Anche perché, all'inizio del gioco, verrà chiesto al giocatore di scegliere tra stabilità o qualità delle immagini. Menzione d'onore alla colonna sonora, composta magistralmente da Motoi Sakuraba, compositore delle musiche di tutta la serie Star Ocean.



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Trofeisticamente: Star Ocean The Divine Platinum



Eccoci nella sezione preferita dai cacciatori di trofei. Platinare Star Ocean: The Divine Force non sarà assolutamente una passeggiata. La sola avventura principale durerà almeno quaranta ore e per il trofeo di Platino bisognerà scoprire tutti i possibili finali dei personaggi, tra le altre cose. Dopo i vari trofei relativi alla storia ci saranno i trofei di miscellanea relativi a tutti gli scrigni da aprire nell'intero mondo di gioco, i collezionabili come i trofei relativi ai mini-bunny da trovare e il bestiario da completare e tutti gli oggetti da creare. Un'impresa non da poco e che porterà i giocatori a soffrire più per la noia che per l'effettiva lunghezza del Platino. Ma dopo averlo sbloccato potrete sfoggiare una coppa di grande pregio in bacheca. DING!




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19 novembre 2022 alle 17:10

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