41 Hours – Recensione Speedrun
Se siete degli amanti degli sparatutto in prima persona, la recensione di 41 Hours fa al caso vostro. Lo sviluppatore Texelworks, in collaborazione con eastasiasoft, ci mette nei panni di uno scienziato decisamente particolare. Ethan infatti dovrà affrontare una missione ai limiti delle capacità umane, utilizzando però anche dei poteri sovrumani. Togliete la sicura alla pistola, perché ci sono soldati e robot da eliminare.
C'è sempre di mezzo una donna
L'incipit narrativo di 41 Hours è decisamente interessante, pur rimanendo sui classici binari degli sparatutto in prima persona. Come già anticipato nella nostra introduzione, i giocatori vestono i panni dello scienziato Ethan. L'uomo è alla ricerca della moglie, scomparsa in circostanze sconosciute. Inizia così un viaggio che lo porta a trovare la sua consorte, decisamente cambiata: ora è una sorta di robot e si fa chiamare Lea. La donna ha inoltre maturato degli strani poteri e la possibilità di rigenerarsi dal nulla. Proprio le capacità sovrannaturali sono al centro del gameplay di 41 Hours: durante l'avventura infatti Ethan dovrà imparare a controllarle per diventare letale e risolvere anche dei piccoli puzzle.
La narrazione di 41 Hours, in tutto questo, segue un buon ritmo, dando al giocatore tanti elementi su cui riflettere e persino alcuni colpi di scena. Non aspettatevi ovviamente una storia paragonabile a God of War e simili, ma si tratta comunque di uno sforzo apprezzabile da parte del team di sviluppo. La trama aiuta inoltre a contestualizzare al meglio gli eventi che si susseguono a schermo, spiegando anche perché Ethan acquisirà i suoi poteri. Tutto si concretizza comunque in un FPS di stampo incredibilmente classico, che prende in prestito elementi dai capisaldi del genere.
I giocatori si trovano infatti immersi in un'ambientazione fantascientifica in stile Crysis, abbattendo nemici sia umani che robotici. Dovranno come detto affidarsi a una serie di armi da fuoco, oltre che a mosse speciali. Tra queste annoveriamo una cappa in grado di rendere il protagonista invisibile, una funzione di rallentamento del tempo e persino la telecinesi. Quest'ultima, oltre che per gli attacchi, dovrà essere utilizzata per risolvere gli enigmi ambientali ideati dai ragazzi di Texelworks. Come da tradizione inoltre le abilità speciali di Ethan dipendono da una barra d'energia dedicata: i poteri vanno dunque utilizzati con parsimonia, pena rimanere in balia dei nemici.

Potere della mente
41 Hours è un FPS classico sia nelle meccaniche che nei comandi. Grilletti per fare fuoco, levette per muoversi e ruotare la visuale e tasti per salti e utilizzo dei poteri. La varietà di armi è buona, nonostante il gioco alterni momenti di penuria di munizioni ad altri in cui saremo un arsenale vivente. Lo stesso problema si ripercuote sul numero dei nemici a schermo e sulla loro qualità. L'intelligenza artificiale non brilla, così come il design della maggior parte degli avversari, umani e non. Inoltre le apparizioni a ondate sono mal gestite, regalando spesso una sensazione di vuoto e una carenza d'azione
Lo stesso problema si avverte affrontando i puzzle ambientali, legati all'utilizzo della telecinesi. Negli undici capitoli della storia se ne affronteranno almeno due o tre per livello, tutti molto simili tra loro. Ad aggravare la situazione, una gestione dei controlli tutt'altro che esaltante. Questo rende prove sulla carta semplici incredibilmente frustranti, spezzettando ulteriormente l'azione che dovrebbe essere il fulcro del gioco.
Nonostante questo, le venti ore circa necessarie per completare la campagna scorrono abbastanza piacevolmente, supportate da una grafica di buon livello. Qualche elemento risulta comunque quasi trascurato, dando la sensazione di un impegno a metà. Chiudendo un occhio e pensando al budget della produzione, si riesce comunque a non storcere troppo il naso. Quello che invece dà parecchio fastidio è il comparto audio, mal gestito a livello di volumi. Questi peraltro non possono essere regolati dal menu delle opzioni, obbligando i giocatori a un compromesso (spesso in negativo). Si tratta di problemi comunque mitigabili da una patch correttiva.
Trofeisticamente parlando: meno di quanto pensassi
Ci piacerebbe dirvi che il tempo necessario per ottenere il Platino di 41 Hours è di quarantuno ore, ma purtroppo (o per fortuna) non è così. La lista trofei del gioco non nasconde alcun tipo d'insidia, con coppe legate al completamento dei capitoli, alla raccolta di munizioni e a determinati tipi di uccisione. Tutto rientra comunque nell'ordine delle cose da fare normalmente per arrivare alla fine della campagna. Da notare che non sono presenti coppe legate alla difficoltà. Sarà dunque possibile giocare in Facile l'intera avventura per velocizzare l'ottenimento della tanto agognata coppa blu.
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