Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues – Recensione Speedrun
Ispirato alla fortunata serie Netflix, Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues mostra i muscoli nella nostra recensione Speedrun. O almeno, ci prova: il picchiaduro di Flux Game Studio e GameMill Entertainment punta a offrire un'esperienza beat'em up costellata di tanti volti noti. Scoprite con noi se siamo diventati dei maestri di arti marziali o se siamo rimasti senza dojo.
Ora fammi vedere dai la cera, togli la cera
Se avete consumato le cinque stagioni di Cobra Kai, sarete probabilmente perplessi nel constatare che Flux Game Studio ha deciso di riprendere i personaggi della serie, partendo da un punto di vista inedito. Eli “Hawk” Moskowitz e Demetri Alexopoulos sono venuti nuovamente alle mani. Per questo il preside li convoca e gli chiede di raccontare dall'inizio il motivo della loro rissa. Questo, oltre a essere il punto di partenza della narrazione, consente anche di fare una prima scelta.
In Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues, infatti, i giocatori potranno scegliere di schierarsi con i violenti Cobra Kai o con il più difensivo Miyagi Dojo. La scelta influenza, come vedremo, il gameplay e consente al giocatore di affrontare per due volte la campagna principale, complice una rivelazione finale e un boss segreto. Nonostante questo, fin da subito Cobra Kai sembra lento e prevedibile, complice una narrazione spesso sopra le righe.
Gli eventi sono surreali e non spingono il giocatore a leggere le numerose strisce di testo, accompagnate peraltro da immagini statiche poco empatiche. Spesso la scelta ricade sul tasto skip, per saltare le parole e passare direttamente ai fatti. Niente a che vedere quindi con l'ottima trasposizione di Stranger Things, che riprende in toto la storia della terza stagione. Superato il momento narrativo, si scopre poi che Cobra Kai è un titolo incredibilmente basilare, un beat'em up arcade di stampo classico a scorrimento orizzontale.
Sull'onda di opere come Streets of Rage 4, ci si trova in arene tridimensionali in cui spostarsi in ogni direzione e abbattere ondate di nemici e potenti boss. Per farlo, bisognerà ovviamente ricorrere al karate, senza dimenticarsi di qualche mossa poco corretta e di utilizzare ciò che l'ambiente ha da offrire. Sfortunatamente, anche qui, non è tutto oro quello che luccica.

Tutti i migliori vanno all'inferno
Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues offre quindi al giocatore tutti gli elementi tipici dei picchiaduro a scorrimento. I giocatori possono alternare un massimo di quattro personaggi e utilizzare sia mosse speciali che elementi ambientali per colpire gli avversari. Non manca nemmeno la classica schivata, pronta a diventare contrattacco se eseguita con il giusto tempismo. Tutto funziona bene, almeno sulla carta: Cobra Kai infatti fallisce sotto l'aspetto della realizzazione tecnica.
I combattimenti sono fin da subito legnosi, con nemici spesso riciclati (e a volte insensati) dall'intelligenza artificiale rivedibile. Le hitbox sono un altro problema, così come una generale ripetitività di fondo. La presenza di quattro personaggi, inoltre, abbatte la curva di difficoltà e rende gli scontri una raffica di pressione sui tasti del controller, senza troppa tattica. A poco serve la possibilità di potenziare personaggi e dojo, così come le sfide secondarie davvero anonime.
Quello che ne risulta è che Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues sia un beat'em up davvero insipido, pieno sì di citazioni, ma talmente forzate da risultare fastidiose. I pochi elementi di gameplay interessanti si perdono in una realizzazione tecnica lacunosa e in alcune scelte rivedibili, come quella di utilizzare una grafica interamente tridimensionale (a cui probabilmente sono anche legati i problemi di hitbox).
Alcuni elementi sono comunque piacevoli e riescono ad appagare l'occhio, così come è interessante la scelta delle colonne sonore da utilizzare. Discreta infine la longevità. Come accennato, per scoprire tutti i segreti del gioco sarà necessario completare entrambe le storie. Non aspettatevi comunque un Elden Ring, ma nemmeno un videogioco targato Ratalaika Games…
Trofeisticamente parlando: cintura nera di Platini
Oltre agli immancabili trofei legati alla storia, la lista di Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues include anche tantissime coppe legate ad azioni specifiche. Oltre a particolari KO, bisognerà infatti sconfiggere i boss con determinati personaggi, ottenere una lunga combo e potenziare al massimo varie abilità. La sfida non è delle più semplici, ma neanche impossibile: i cacciatori amanti dei beat'em up troveranno sicuramente pane per i loro denti.
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