Sable's Grimoire: A Dragon's Treasure – Recensione Speedrun

Dopo le sfide rompicapo di Mythology Waifus Mahjong, torniamo su terreni più conosciuti con la recensione Speedrun di Sable's Grimoire: A Dragon's Treasure. La nuova visual novel di Gamuzumi e Zetsubou Games fa da secondo capitolo alla storia d'amore tra un essere umano e una ragazza drago. In mezzo tanti elementi che faranno felici gli appassionati di storie fantasy, ma anche qualche elemento che non ci ha convinto appieno. Continuate la lettura per scoprire tutto su questo titolo.

Dragon trainer

Se pensate a Gamuzumi, la prima cosa che vi verrà in mente sono le visual novel osé di cui abbiamo realizzato numerose recensioni. Fin dalle prime battute, Sable's Grimoire: A Dragon's Treasure si discosta però dai canoni classici delle storie ecchi. Siamo infatti in un mondo a metà tra il realistico e il magico. Qui vestiremo i panni di Sable, uno studente che frequenta l'Accademia di Amadronia. Il primo anno sta finendo, e il nostro vuole trascorrere i mesi di pausa studiando in pace mentre amici e compagni di classe tornano a casa per le vacanze.

Ma la sua migliore amica e compagna di stanza, Drakan, cerca ormai da mesi di convincerlo a visitare casa sua, e il momento è finalmente arrivato. Tutto sembra una normale romance scolastica, se non fosse che Drakan è una ragazza per metà drago, con dunque tratti caratteristici e una famiglia potenzialmente pericolosa.

L'avventura di Sable's Grimoire: A Dragon's Treasure decolla appena prima della partenza: Nidhogg, la madre di Drakan, affida infatti al protagonista un artefatto apparentemente maledetto. Lo strano oggetto potrebbe comportare conseguenze catastrofiche, che il giocatore dovrà evitare con le giuste scelte. Non ci addentiamo ulteriormente nella trama perché, come di consueto, è di fatto l'unico elemento che il gioco ha da offrire. Vediamo però più nel dettaglio come è strutturata questa visual novel.

Il gameplay di Sable's Grimoire: A Dragon's Treasure

Come è facile immaginare, il titolo di Zetsubou Games fa copia carbone di tutti gli elementi che caratterizzano le visual novel già presenti sul PlayStation Store. Una serie di dialoghi a schermo, rigorosamente non tradotti in italiano, sono accompagnati da sprite dei personaggi appoggiati su una serie di fondali statici. La realizzazione tecnica, per quanto abbia richiesto uno sforzo minimo, è più che accettabile. Le immagini dei personaggi hanno un discreto fascino, specialmente nelle immagini da gallery tipiche del genere.

A livello di gameplay non si va bene come per quanto riguarda il comparto tecnico. Sable's Grimoire: A Dragon's Treasure è la più classica delle visual novel, con una manciata di scelte multiple da fare e tonnellate di dialoghi a schermo da metabolizzare (parliamo di un totale di 168.000 parole). Interessante la possibilità di attivare o meno delle spiegazioni aggiuntive per chi non avesse giocato il primo capitolo o volesse una rinfrescata. Ciò che lascia davvero interdetti è la sensazione che fare una o l'altra scelta non modifichi realmente la trama, se non in minima parte.

A dare la svolta ci pensano le decisioni finali, che consentono di assistere a quattro finali diversi. Questi risultano tutti ben scritti e coerenti con quanto proposto in generale dal team, compreso un Bad Ending che risulta davvero negativo e potrebbe persino arrivare a spiazzare i giocatori più sensibili. Chiudiamo parlando di una longevità discreta, soprattutto comparata al prezzo a cui il gioco viene proposto.

Il Platino di Sable's Grimoire: A Dragon's Treasure

Visual novel fa rima con Platino, o quasi. Se non altro lo fanno i giochi targati Gamuzumi e Sable's Grimoire: A Dragon's Treasure non fa eccezione. La lista trofei comprende un buon numero di coppe, che possono essere sbloccate senza alcuna fatica in una decina di minuti. Tutto quello che bisognerà fare sarà riuscire a vedere i quattro finali disponibili, compiendo le scelte giuste. Niente che un paio di salvataggi manuali e un po' di pazienza non possano risolvere.

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